Football Manager 2018 – Recensione

Articlo a cura di Pietro Gualano

Quando una squadra di calcio ha successo molto spesso vengono esaltati i bomber, i giocatori o la dirigenza per gli acquisti effettuati in estate. C’è una figura, tuttavia, che ha un impatto semplicemente enorme nella vita di un team dal momento che prende di fatto tutte le decisioni importanti e permette ai calciatori di essere nella condizione di rendere al meglio: stiamo parlando, naturalmente, del manager. Questi professionisti sono molti presenti nel calcio inglese, mentre in quello italiano si tende ancora a privilegiare la classica distinzione tra semplice allenatore e direttore sportivo. Fortunatamente, però, gli aspiranti manager possono contare ormai da molti anni su una serie di grande qualità che anno dopo anno ha saputo rinnovarsi e che, grazie a delle solide basi e a una grande cura per i dettagli, riesce praticamente sempre a conquistare gli appassionati: Football Manager. Quest’anno abbiamo avuto modo di incontrare il gioco anche alla presentazione avvenuta al Milano Football Museum in Galleria Vittorio Emanuele II.

GUIDE DISPONIBILI:

– Guida ai migliori Giovani Talenti
– Guida agli Affari Migliori
Guida agli Svincolati e Parametro Zero
– Guida ai Budget delle squadre
– Guida per Principianti


Il capitolo uscito l’anno scorso non era perfetto, aveva diversi problemi e col tempo sono emerse parecchie criticità in relazione agli infortuni e ai trasferimenti. La sfida di quest’anno, quindi, era riportare il franchise sui binari giusti introducendo al tempo stesso un numero di innovazioni sufficienti per giustificare l’acquisto. I ragazzi di Sports Interactive ci sono riusciti? Scopriamolo insieme!

Una cara vecchia panchina

Partiamo dalle certezze che i fan della serie hanno e che, anche quest’anno, non sono cambiate. Football Manager 2018 è sempre un gioco estremamente complesso che richiede moltissime ore per essere padroneggiato a dovere, le possibilità tattiche offerte all’utente sono moltissime così come le variabili da tenere in considerazione. Essere dei buoni allenatori non è assolutamente sufficiente dal momento che, generalmente, è anche necessario gestire il calciomercato (ci torneremo un po’ più avanti), lo scouting, il morale dei giocatori e così via. Il compito di base del giocatore in Football Manager, esattamente come negli altri anni, è mettere tutti i giocatori nella condizione di rendere al meglio delle proprie possibilità per poi sperare che in simulazione non succedano cose strane (ovviamente capiterà, mettetevi l’anima in pace). Il caso, comunque, è una componente rilevante nel gioco esattamente come lo è nella realtà, quindi sperare di avere tutto sotto controllo solo perché si osserva con attenzione ogni minimo dettaglio è una pura e semplice illusione. 

Gli approcci possibili sono anche quest’anno moltissimi e tendono a variare molto in base alla squadra scelta ogni volta. Ci sono oltre 2,500 team provenienti da tutto il mondo da provare e ognuno di essi offre una sfida particolare esattamente come nella realtà: potete portare il Benevento sul tetto d’Europa, regalare la Champions alla Juventus o, magari, realizzare la plusvalenza del secolo. In questo gioco tutto è possibile con un po’ di tempo e pazienza ed è proprio questo il bello, siamo felici di constatare che questo aspetto sia rimasto invariato dal momento che rende il titolo imprevedibile e affascinante. 

Un’altra cosa che non è cambiata in modo radicale, fortunatamente, è la gestione della preparazione: in Football Manager 2018 potete gestire veramente tutto come vi pare da questo punto di vista, assegnando compiti individuali a ogni singolo giocatore e monitorando i progressim di tutti. Ottima la possibilità di affiancare giocatori più esperti alle giovani promesse, i “tutor” sono da sempre molto importanti e anche quest’anno hanno un certo peso nel futuro di una stella nascente. 

Gradite novità

Passiamo ora alle cose formali e vediamo insieme le reali novità che gli sviluppatori hanno introdotto in questo nuovo capitolo della serie. Partiamo da un punto molto controverso nell’anno passato che abbiamo già citato nella nostra recensione: gli infortuni. Spesso e volentieri nelle stagioni del capitolo precedente gli allenatori si trovavano a gestire dei veri e propri bollettini di guerra, con rose devastate da infortuni eterni e carriere in parte compromesse. Non capitava sempre, sia chiaro, ma succedeva un po’ troppo spesso andando in parte a compromettere l’esperienza di gioco. Gli sviluppatori, scottati dalla cosa, hanno lavorato molto sulla gestione degli infortuni e hanno creato un vero e proprio Centro Medico. Questa struttura è molto importante dal momento che vi permette di:

– Tenere sotto controllo tutti i giocatori già rotti e verificarne le condizioni

– Controllare i tempi di recupero

Verificare in anticipo i giocatori a rischio infortunio e, magari, tenerli a riposo (la novità più interessante)

In questo modo l’incidenza dei fortuni è sostanzialmente la stessa del passato , ma in compenso i giocatori hanno la possibilità di fare una prevenzione decisamente più mirata. Abbiamo apprezzato molto questa novità dal momento che riteniamo aggiunga un tocco di realismo in più al gioco.

La seconda novità che vogliamo segnalare è relativa alle dinamiche di spogliatoio, mai così rilevanti in concreto. Anche in passato potevamo fare discorsi o conversazioni con i singoli, ma quest’anno le nostre parole hanno un peso specifico diverso e mantenere l’armonia tra i giocatori è assolutamente fondamentale. Di fatto, in base alla nostra esperienza, creando un clima positivo si ottiene un piccolo bonus alle prestazioni della squadra che, alla lunga può risultare determinante in stagioni da 40 partite. Abbiamo apprezzato anche quest’aggiunta che, esattamente come la precedente, rende il gioco più aderente alla realtà.

Gli sviluppatori hanno anche cercato di ritoccare e migliorare il sistema di osservazione e scouting del titolo per permettere ai giocatori di avere, almeno in teoria, strumenti simili a quelli dei veri professionisti del settore. Lo scouting, già buono negli anni precedenti in realtà, è essenziale per il 99% delle squadre e fortunatamente in Football Manager 2018 funziona piuttosto bene: con un buon osservatore possiamo ottenere in anticipo praticamente tutte le informazioni utili per valutare un possibile acquisto o per decidere quale tattica adottare contro una determinata squadra, possiamo tranquillamente promuovere il lavoro del team di sviluppo da questo punto di visa. 

Per concludere l’analisi delle novità, infine, dobbiamo parlare di due componenti molto importanti del gioco: le tattiche e il calciomercato. La schermata relativa alle tattiche è stata rivista con lo scopo dichiarato di essere più intuitiva, ma a parer nostro non è più funzionale di quella dei capitoli precedenti e non abbiamo notato grossi miglioramenti da questo punto di vista. Un aspetto che abbiamo apprezzato molto, invece, è l’introduzione dei nuovi ruoli e la gestione migliorata del briefing pre-partita: i giocatori ora hanno più informazioni prima di scendere in campo e questo può aiutare molto per un cambio di strategia in corsa. Complessivamente parlando, quindi, la componente tattica del gioco rimane di primo livello, c’è qualche piccolo miglioramento ma non sono stati fatti grossi passi in avanti.

Anche il calciomercato è stato rivisto e ora è leggermente più realistico. Il problema è che, come ogni anno, ci sono alcune valutazioni assolutamente sballate e può capitare che società chiedano 30 o 40 milioni per dei perfetti sconosciuti… Ci sono colpi chiusi nella realtà che in Football Manager sarebbero assolutamente impossibili, ci rendiamo conto sia difficile creare un sistema veramente simulativo ma crediamo si possano comunque fare passi in avanti. Tornando alle novità, comunque, segnaliamo l’introduzione di nuove clausole contrattuali, un’IA sicuramente un po’ meno macchinosa in trattativa e una gestione più credibile dei contratti.

Nuove animazioni, vecchi problemi

Dal punto di vista tecnico i pregi e i difetti del gioco sono gli stessi da anni e anche questa volta non è cambiato nulla. Gli sviluppatori hanno migliorato la resa grafica della partita, introducendo nuove animazioni e lavorando su illuminazione e stadi: non si tratta della componente centrale del gioco, lo sappiamo, ma lo sforzo del team di sviluppo in questo senso è comunque apprezzabile. Per il resto è tutto come sempre: i requisiti sono molto bassi ma per giocare con un numero di squadre veramente alto è necessario un PC di un certo livello. Ci sono alcuni caricamenti eterni dal momento che il gioco deve gestire una quantità enorme di variabili e, come da tradizione, il titolo ha anche qualche piccolo bug (nulla che non possa essere risolto velocemente con una patch).

L’interfaccia complessiva è piuttosto pesante quindi preparatevi a qualche attesa anche se siete in possesso di PC di fascia medio-alta, avremmo sicuramente gradito un’ottimizzazione un po’ più curata e un gioco più leggero e speriamo che qualcosa cambi nei prossimi capitoli della serie. 

Gli sviluppatori hanno anche confermato le modalità online classiche del gioco, un piacevole stacco dalle solite carriere che permettono a tutti di confrontarsi con gli amici. Le uniche novità degne di nota in questo senso sono relative alla modalità Fantasy Draft: l’interfaccia ora è più intuitiva ed è possibile iniziare una partita in tempi sicuramente pià rapidi.

Conclusione  

Football Manager 2018 è un capitolo che somiglia (forse un po’ troppo) al suo predecessore, ma sono comunque presenti alcune interessanti novità che a parer nostro faranno la gioia degli appassionati. Il nuovo sistema di gestione dello spogliatoio ci piace, così come lo scouting e il Centro Medico. Avremmo sicuramente gradito un intervento più pesante in relazione al mercato e alle valutazioni, ma ci rendiamo conto di quanto sia difficile andare a toccare questo aspetto. Siamo infine rimasti delusi del gioco dal punto di vista tecnico: non ci sono problemi particolarmente grossi, sia chiaro, ma il titolo è ancora un po’ troppo pesante e i miglioramenti all’interfaccia non sono ancora sufficienti.

Complessivamente parlando, comunque, l’acquisto è consigliato a tutti i fan del franchise: siamo di fronte a un ottimo gioco che, con i suoi difetti, riuscirà a regalare moltissime ore di divertimento agli appassionati.