Overwatch – Recensione

Articolo a cura di Pietro Gualano 

Non capita molto spesso che Blizzard presenti una nuova IP e, di conseguenza, quando la compagnia ha annunciato Overwatch il gioco ha incuriosito immediatamente giocatori e addetti ai lavori. Questo titolo rappresenta l’ingresso di Blizzard in un mondo finora inesplorato (gli sparatutto multiplayer) e, se sfruttato a dovere, potrebbe consolidare fortemente la posizione della compagnia nel mondo degli eSport.

Dopo mesi di test con closed e open beta il gioco è finalmente arrivato sul mercato nella sua versione definitiva e oggi siamo qui per darvi il nostro giudizio, siete pronti a salvare il mondo?

Nerfa questo!

Overwatch è uno sparatutto multiplayer che riprende alcune meccaniche tipiche dei MOBA, il giocatore ha a disposizione 21 eroi e ognuno di essi vanta abilità uniche e particolari. Il gioco non offre una vera e propria campagna nel senso classico del termine e la narrazione in-game è veramente ridotta all’osso: gli sviluppatori hanno deciso di spiegare pochissimo in maniera diretta e si sono affidati principalmente a fonti “esterne” come cortometraggi (eccellenti), immagini e in futuro, magari, anche qualcosa di più. 

Il giocatore riesce comunque ad affezionarsi ai suoi eroi preferiti anche senza una vera e propria storia, la caratterizzazione dei vari personaggi è stata realizzata in modo magnifico e riescono tutti a regalare qualcosa di unico (non solo in termini di gameplay). Non ci sono due eroi simili tra loro, Blizzard ha fatto un lavoro veramente eccellente da questo punto di vista e speriamo che in futuro possano esserci ulteriori aggiunte al mix: amate creare il caos con decine di bombe? Nessun problema, provate Junkrat! Volete farvi strada con arco e frecce? Per quello c’è Hanzo. Preferite volare  per il campo di battaglia sparando razzi? Ottimo, allora scegliete Pharah.

Questi sono solo alcuni esempi, è sorprendete vedere quanta cura il team di sviluppo ha messo nella realizzazione degli eroi, proponendo abilità che se combinate possono letteralmente distruggere il team avversario. 

Parlando di bilanciamento, invece, dobbiamo fare una premessa: Overwatch è un gioco estremamente sbilanciato se si ragiona in un’ottica di uno contro uno, è quasi impossibile che Mercy riesca ad avere la meglio su Soldato-76 per esempio, ma le cose cambiano immediatamente se si comincia a ragionare in termini di squadra. Non è un caso che il gioco non includa la modalità tutti contro tutti,  Overwatch può essere giocato solo in team e qui il bilanciamento proposto dai ragazzi di Blizzard funziona: per riprendere l’esempio di prima, Mercy se usata in modo adeguato in squadra può fare disastri. 

Sono comunque presenti eroi decisamente più facili da utilizzare di altri (padroneggiare Symmetra, per esempio, non è come imparare a gestire Bastion) ma riescono comunque tutti a regalare grandi soddisfazioni e a essere utili sul campo di battaglia. Naturalmente ci sono alcune piccole correzioni da fare in termini di danni e salute per alcuni eroi, ma siamo certi che in futuro arriveranno molte patch di bilanciamento.

Una macchina perfetta

Overwatch non è un titolo per lupi solitari, gli obiettivi da raggiungere sono chiari e non serve a nulla realizzare trenta kill per poi perdere miseramente la partita. Nessun giocatore (nemmeno il più abile) può farcela da solo ed è necessaria una certa collaborazione. Per prima cosa è necessario che la squadra sia bilanciata: Overwatch divide gli eroi in quattro categorie (attacco, difesa, tank e supporto) ed è sempre meglio creare il proprio team tenendo conto dei vari ruoli. Trovarsi da solo contro un gruppo di nemici, inoltre, equivale praticamente sempre a morte certa ed è quindi fondamentale fare gruppo, rimanere uniti e attaccare tutti insieme. 

Overwatch, quindi, cambia completamente se giocato con un vero e proprio team con chat vocle, i giocatori possono coordinarsi al meglio e abbattere facilmente squadre disorganizzate con giocatori che vagano per i fatti loro. Anche giocando con utenti casuali capita comunque di incontrare persone che sanno cosa fare e quando farlo, ma naturalmente c’è sempre il rischio di beccare il fenomeno di turno che si disinteressa completamente dell’obiettivo per andare a fare più uccisioni lasciandovi puntualmente uno in meno.

Il nostro consiglio quindi è questo: se potete giocarlo con un team o un gruppo di amici fatelo assolutamente perché il gioco diventa subito più interessante, in caso contrario state tranquilli perché il divertimento è comunque assicurato. 

Il titolo offre un sistema di progressione a livelli ma tutti i personaggi e le armi sono disponibili da subito, giocando crescerete e sbloccherete vari forzieri ma questi contegno solo oggetti e elementi estetici.

Ti ho nel mirino 

Overwatch offre quattro modalità: conquista, trasporto, controllo e un mix tra conquista e trasporto. Gli sviluppatori non hanno introdotto nel gioco niente di realmente originale e siamo rimasti molto delusi da questo punto di vista. Siamo convinti che si potesse osare qualcosa in più, alla fine in tutte queste modalità l’unico obiettivo è controllare un determinato punto della mappa per muovere il carico o conquistare una zona. Speriamo che in futuro arrivi molto altro perché per ora non ci siamo assolutamente. Al momento manca la modalità classificata ma dovrebbe arrivare il mese prossimo. Tutte le modalità che abbiamo citato possono essere affrontate nella classica partita rapida, giocando contro l’I.A. o in partite personalizzate. E’ anche presente una “Rissa” che verrà aggiornata ogni settimana proponendo sfide sempre diverse.

Le modalità presenti, comunque, sono divertenti da giocare e funzionano bene, il gameplay offerto dal titolo è solido e riesce a regalare momenti memorabili. 

E’ piuttosto difficile parlare del gameplay di Overwatch dal momento che l’esperienza cambia completamente in base all’eroe scelto: non scherziamo, giocare con un Bastion o con un Lùcio equivale veramente al passare dal giorno alla notte. Quello che possiamo sicuramente dire è che Overwatch è uno sparatutto generalmente piuttosto veloce (anche se è un po’ più lento su console) in cui la gestione della vita, la conoscenza della mappa e soprattutto la conoscenza del proprio eroe fanno sempre la differenza. Stiamo parlando di un gioco fortemente incentrato sull’abilità che, come abbiamo detto, deve essere necessariamente sfruttata in team (in caso contrario anche il giocatore più abile del mondo farà una brutta fine). Il giocatore ha generalmente a propria disposizione una sola arma (in alcuni casi due o una con più modalità di fuoco) e non può raccogliere armi per la mappa, si possono ottenere scudi o corazze aggiuntive ma solo con il supporto di certi personaggi e la mobilità varia molto a seconda dell’eroe scelto. Forse per poter parlare di competitivo in Overwatch si dovrebbero rivedere alcuni aspetti come la salute di certi personaggi, ma la base è comunque buona e le possibilità offerte dalle possibili combinazioni di personaggi possono essere molto interessanti da vedere. 

Parlando delle mappe presenti in Overwatch non ci possiamo lamentare: il giocatore si troverà a viaggiare per il mondo in dodici ambientazioni uniche e ben caratterizzate, con mappe pensate per essere perfette per la modalità di riferimento. L’approccio ai campi di battaglia cambia a seconda dell’eroe scelto, in alcuni casi possiamo scalare edifici mentre in altri possiamo direttamente sorvolarli. Tutte le mappe offrono scorciatoie e punti di tiro per i cecchini, alcune sono più simmetriche mentre altre sono decisamente più lineari.

Un’esplosione di colori 

Blizzard è riuscita ad avere successo dove molti altri hanno fallito. Il lancio di Overwatch è andato liscio come l’olio e nelle decine di partite che abbiamo fatto abbiamo riscontrato pochissimi problemi di latenza e siamo stati espulsi solo una volta. Il netcode si è dimostrato stabile e il gioco gira in modo fluido (60 fps) e senza particolari blocchi.

Artisticamente Blizzard ha fatto un lavoro eccellente, proponendo un titolo coloratissimo in grado di catturare il giocatore, le mappe sono ben realizzate e sono tutte chiaramente distinguibili. Nelle fasi più concitate possiamo assistere sullo schermo a una vera e propria esplosione di colori, con draghi blu, nani rossi, spade verdi e molto, molto altro ancora. 

Anche la colonna sonora si è rivelata all’altezza della situazione, con musiche diverse per ogni mappa e in grado di rimanere a lungo nella testa del giocatore. E’ presente il doppiaggio in italiano ma purtroppo non rende molta giustizia ai personaggi che, nonostante appartengano a nazioni completamente diverse, hanno comunque tutti lo sesso accento e parlano allo stesso modo.

Conclusione 

Overwatch è sicuramente un ottimo titolo, uno sparatutto veloce, divertente e fresco che premia il gioco di squadra. Lo stile di personaggi, armi e mappe vi catturerà ed è praticamente impossibile non trovare un eroe adatto al proprio stile. E’ un peccato che al momento ci siano così poche modalità, la nostra speranza è che Blizzard supporti questo gioco in modo adeguato offrendo molti altri contenuti e, magari, introducendo anche eroi e mappe. 

L’acquisto è sicuramente consigliato a tutti, il gioco merita ed è un prodotto di qualità anche se con qualche difetto. Cosa dire in conclusione? RYUU GA WAGA TEKI WO KURAU!