Splatoon – Recensione

Recensione di Gianluca Arena

Passato attraverso una fase di beta, una massiccia campagna promozionale (almeno per gli standard di Nintendo) e una linea dedicata di Amiibo, Splatoon giungerà nei negozi a breve, e con esso le speranze della grande N di esordire bene in un genere, quello degli sparatutto in terza persona con una forte componente multiplayer, per lei totalmente inesplorato. Dopo ore di test, tanto nella modalità per giocatore singolo quanto online, grazie a lobby specifiche per la stampa, ecco qual è il giudizio su uno dei titoli più polarizzanti del 2015 di WiiU.

Sporcarsi le mani…e anche tutto il resto

Nel recente passato, Nintendo ha dimostrato di essere tanto innovatrice in alcuni campi (dal motion control agli schermi tattili) quanto lenta a mettersi al passo con la concorrenza in altri (account unico e gioco online), ma, al contempo, ha sempre percorso strade note con il suo passo, mettendoci un tocco personale in ogni tentativo e confezionando, di volta in volta, prodotti che, pur aderendo a canoni precostituiti, mostravano tratti di unicità. Splatoon è figlio di questo modus operandi: dove gli altri mettono le pallottole, Nintendo mette l’inchiostro, sostituendo al sangue una sgargiante esplosione di colori, e dove gli altri sparatutto dalla forte componente multigiocatore si concentrano sull’online, proponendo pochissimi contenuti per il single player, la grande N si premura di includere una campagna che, pur secondaria rispetto ai match in rete, strappa sorrisi ed è utile ad acclimatare il giocatore alla tenzone multigiocatore. Nello specifico, c’è da difendere Coloropoli dall’assalto degli Octariani, buffi nemici che si sono premurati di rubare i pesciscossa, attirandosi le ire della popolazione e soprattutto di Capitan Seppia, il nostro comandante in carica durante la ventina abbondante di missioni della modalità per giocatore singolo. Sebbene i ritmi e il level design differiscano anche di molto da quelli delle partite online, la campagna serve come palestra per il giocatore, soprattutto se questi dovesse decidere di mantenere il sistema di controllo di default, che prevede un massiccio utilizzo del giroscopio integrato del GamePad, che sulle prime restituisce una sgradevole sensazione di nausea. Fattoci il callo, la precisione dei controlli e una maggiore predisposizione delle partite in singolo rendono possibile l’utilizzo di questa feature, che rimane comunque alquanto impervia quando si entra nel ring delle competizioni in rete. La presenza di un documento per ogni livello e di sessioni puzzle inedite per le modalità multiplayer rendono la campagna un diversivo consigliato, probabilmente preferibile (seppure altrettanto breve) a tante altre viste in titoli analoghi.

Colorare il mondo

Descrivere il gameplay di Splatoon è facile quanto giocarci: scegliendo tra una serie di armi che potranno essere acquisite con i soldi ricavati dagli scontri, il giocatore è chiamato a colorare il mondo di gioco e a lavorare di squadra, con i suoi tre compagni, per imbrattare una porzione di livello maggiore rispetto a quella del team avversario. Tutto qua. Ma, come spesso accade con i concept più semplici, l’accessibilità cammina di pari passo con il divertimento, regalando ore e ore di risate e battaglie all’ultimo spruzzo di vernice. Passati ai controlli di mira tramite i due analogici del GamePad di WiiU, si è pronti per gettarsi nelle Mischie Mollusche, vero cuore pulsante della produzione, in cui otto giocatori si dividono in due squadre e imbracciano gli strumenti da imbianchino in dotazione. A partire dal quarto livello, il giocatore può acquisire potenziamenti e personalizzare il proprio alter ego con costumi, scarpe e accessori che ne variano parametri come la difesa, la velocità d’attacco o i tempi di ricarica (che avviene trasformandosi in calamari e rimanendo immersi nella vernice per qualche secondo). La quantità di loadout disponibili è già molto buona nella versione pre-lancio su cui abbiamo effettuato il test, e sarà ulteriormente ampliata da Nintendo nel corso delle settimane successive al lancio, con una grossa fetta di nuovi contenuti gratuiti già calendarizzata per il prossimo agosto. Ci sono anche cose che non vanno, beninteso: il bilanciamento delle armi e delle abilità, esattamente come successo al lancio di Super Smash Bros. su WiiU, altro titolo dalla forte componente online, è al momento approssimativo, con attacchi sovrapotenziati (il Kraken, ad esempio) ed armi che, nonostante dei malus per bilanciarne la potenza, risultano ancora devastanti, come il Rullo. Al bilanciamento dei match avrebbe anche giovato una composizione delle squadre non casuale (come invece avviene nel matchmaking) e una distinzione dei giocatori per livello, visto che, per forza di cose, un giocatore al level cap (che è fissato al momento al ventesimo) risulta molto più competitivo di uno che è fermo al quinto. Manca anche una Voice Chat, che sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma da questo orecchio la grande N pare proprio non volerci sentire… Ciononostante, ognuna delle partite online giocata ci ha lasciato con un sorriso sulle labbra, tra l’adrenalina prodotta e delle basilari tecniche di squadra messe in campo con gli sconosciuti che hanno popolato i server durante i giorni di test.La tenuta dei server e dell’infrastruttura di rete messa in piedi dalla casa di Kyoto, al momento, è l’unico, grande punto interrogativo della produzione: la grande fatica nel trovare giocatori durante le due settimane di test può essere comprensibile, ma i problemi riscontrati già con il Global Testfire di inizio settimana potrebbero essere un’avvisaglia di inconvenienti futuri. La speranza è che Nintendo, conscia della grande importanza di un titolo unico nella libreria di WiiU, si rimbocchi le maniche e dedichi ad esso l’attenzione che merita, bissando magari l’ottimo lavoro svolto sull’infrastruttura online di Mario Kart 8. Dovendomi pronunciare adesso, direi che le partite, che pure sono state difficilissime da trovare, hanno poi rivelato un buon netcode, senza cali o lag evidenti, e soprattutto senza che mi sia mai capitato di essere sbattuto fuori dalla partita a match iniziato per problemi di varia natura.

Guerre da divano

Come da tradizione, Nintendo non dimentica, anche in un titolo a forti tinte online, le modalità per più giocatori in locale: tramite la Palestra e l’utilizzo di un Controller pro per il secondo giocatore (opzione tristemente mancante per le partite in rete), ci si può riempire di inchiostro colorato con amici, fratelli e fidanzate/i, colpendo il maggior numero di palloncini possibile all’interno di arene di gioco abbastanza delimitate, di dimensioni leggermente inferiori a quelle viste durante le Mischie Mollusche. A livello tecnico, ritorna la Nintendo Difference: se dovessimo soffermarci solo sul conteggio poligonale e sui modelli dei personaggi, il gioco sarebbe buono ma non degno di particolari lodi, ma lo stile che trasuda da ogni animazione, la palette di colori più ampia e viva vista finora su WiiU e un design ricercato per quasi tutte le arene di gioco elevano considerevolmente il prodotto. Rimane da valutare l’impatto che la massa di giocatori al day one avrà sui server di gioco, e il promesso supporto post lancio di Nintendo, ma, al momento di redigere questa recensione, Splatoon è promosso soprattutto grazie alla semplicità del concept di base e al puro divertimento che riesce a regalare.

Commento finale

L’interpretazione di Nintendo dei third person shooter online porta una ventata di aria fresca all’interno di un genere ben definito, ultimamente anche un po’ stantio, e lo fa con disarmante semplicità, anche se con una buona dose di difetti di giovinezza, dal bilanciamento approssimativo delle armi e delle abilità alla mancanza di una voice chat. Se Nintendo dedicherà il giusto impegno al prodotto, oliando l’infrastruttura online e supportandolo nei mesi a venire, Splatoon potrebbe rivelarsi uno dei titoli in assoluto più divertenti dell’intera ludoteca WiiU.