Recensione Futurama Worlds of Tomorrow

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Eccomi qui, seduto nel mio angolino buio che condivido con gli altri fan, dove tutti noi piangiamo in silenzio in attesa che un giorno i capi di Fox decidano di riesumare una delle mie serie preferite di sempre, Futurama. A quanto pare questo giorno non arriverà mai, ma ogni volta che il brand ritorna tra le mie mani, anche attraverso altri media, posso assicurarvi che il nostro angolino è un po’ meno buio. Successe già con A Game of Drones, e stavolta è il turno di Futurama Worlds of Tomorrow, sviluppato dalla stessa TinyCo responsabile di Family Guy: The Quest for Stuff e MARVEL Avengers Academy – discutibili giochi pay-to-win mascherati da free to play.

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La nostra amata sede Planet Express a New New York. È piuttosto semplice perdere il conto degli oggetti, citazioni e luoghi che gli sviluppatori hanno trasposto dalla serie animata per fare breccia nel cuore dei fan

La nostra avventura comincia quando Bender e compagni, arrivati su Amphibios 9, incontrano Hypnotoad. Il rospo riesce a creare una faglia nel tessuto spazio-temporale per incontrarsi con la sua amata, e l’incrocio dei loro sguardi ipnotici estende la faglia sulla Terra, risucchiando buona parte di New New York e della nostra amata ciurma. Fry, l’unico superstite al disastro, sarà anche stavolta l’ultima speranza del pianeta per rimettere le cose a posto, con l’aiuto di Nibbler.

Essendo un gioco su licenza, ritroviamo nel gioco tutto quello che vi è di bello nella serie originale: personaggi, ambientazioni, oggetti e persino le azioni dei personaggi saranno tutti tratti dai centoquaranta episodi trasmessi in TV. Ritroveremo infatti, oltre alla completa ciurmaglia ed all’Ipnorospo, anche Lrrr, i Suicide Booth, lo Smell-O-Scope e i Poppler, meglio conosciuti in Italia come Scrocchiazeppi. Non sarà difficile vedere il Prof. Farnsworth agitare il Lungoarnese, e tra le varie missioni disponibili potremo mandare Fry a dormire nell’armadio della casa di Bender. Il gioco offre una quantità spropositata di citazioni, che non potranno non far felice i fan sfegatati.

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Per ottenere 5 chip fattorino giga, sufficienti a far passare il nostro amato fry dal livello 1 al livello 3, potremo ripetere la prima missione spaziale una decina di volte, o investire la modica cifra di 70 fette di pizza

Sulla falsariga dei già citati titoli dello sviluppatore statunitense, le meccaniche di gioco principali ci permettono di posizionare il gioco nel genere dei gestionali. Nel tentativo di ripristinare l’ordine all’interno della metropoli e salvare i colleghi della Planet Express dovremmo investire tempo, Nixon-dollari e Pizza per sbloccare le aree della città oscurate dalle crepe spaziali. Ogni compito assegnato ai personaggi, che può durare da un minimo di un minuto fino a decine di ore, ci ricompenserà con una quantità variabile di materiali che ci torneranno utili nel corso dell’avventura. Alcuni dei distretti della città, e relativi personaggi bloccati, saranno ottenibili soltanto se saremo in possesso di determinati reperti sparsi in giro per la galassia.

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I combattimenti in stile RPG sono l’unica meccanica davvero interessante del titolo. Peccato che sia stata semplicemente abbozzata.

Ed è qui che il gioco si fa interessante: andando in missione sui vari pianeti incontreremo i relativi nemici, anch’essi tratti dalla serie, che dovremo combattere in una sorta di minigioco in stile RPG: ci troveremo a batterci contro Omicroniani e Scaramucche in scontri a turni nei quali però l’unica nostra interazione sarà tappare lo schermo a tempo: sul nostro personaggio al fine di aumentarne la difesa, o su un avversario per potenziare i danni inflitti dal nostro attacco. Anche in questo caso, al termine dell’incontro riceveremo una ricompensa, e avremo la possibilità, ma non la certezza assoluta, di droppare materiali rari o i reperti di cui parlavamo prima. Questo, unito al fatto che i personaggi impegnati in qualche azione sul suolo terrestre non possono essere mandati in missione nello spazio, rende l’avventura tremendamente lenta e frustrante. Potremo velocizzare le cose acquistando con valuta reale le fette di Pizza, ed investendole per terminare azioni istantaneamente, liberando i personaggi per le missioni spaziali. Trascuriamo la possibilità di poter ottenere una fetta di Pizza in maniera gratuita ogni volta che si accetta di guardare un video sponsorizzato, considerando che sbloccare determinati personaggi o reperti può richiederne centinaia.

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Un’altra giornata impegnativa per i nostri coraggiosi fattorini spaziali

L’interfaccia offerta è piuttosto dispersiva e scomoda su smartphone, con pulsanti a volte troppo piccoli. Anche le icone da cliccare sul mondo di gioco, piuttosto ridotte, possono essere difficili da tappare, soprattutto se sovrapposte tra loro. La musica è ovviamente concessa in licenza da Fox, e i personaggi sono doppiati dalle voci originali del cartone, che però si limitano a dare voce ai filmati e alle frasi ambientali, mentre i dialoghi sono completamente testuali.

Meccaniche promettenti come i viaggi spaziali e i combattimenti RPG non sono sufficienti a mascherare l’ennesimo titolo freemium dalla facciata palesemente votata al fanservice, ma dall’anima corrotta dal Robot Diavolo. Futurama Worlds of Tomorrow fa di tutto per attecchire nella fanbase con contenuti in licenza e il caratteristico humour firmato Groening e Cohen, ma richiede lunghissimi periodi di attesa, che risultano poco godibili per i veterani dei titoli freemium e snervanti per chiunque altro.

Pro:
+Personaggi, oggetti e luoghi della serie
+Doppiatori originali
+Alcune meccaniche interessanti…

Contro:
-…ma abbozzate.
-Modello freemium portato all’estremo

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