Meta vede il futuro di Facebook e Instagram pieno di bot e ne è anche entusiasta, noi invece no
Con l’avvento di Meta AI, i social più popolosi sulla piazza, diventeranno popolati da bot. Allora perché, per le menti a capo di Meta, questa è una buona notizia?
L’avvento delle intelligenze artificiali nella vita di tutti i giorni, è un processo rapido e praticamente inesorabile. Per quanto si possa cercare di proteggere l’idea di un mondo ancora legato alla penna e al calamaio, è impossibile non vedere quanto le IA riescano a rendere molto più agevoli tantissimi processi, permettendone un’automatizzazione che permette di risparmiare tempo e risorse. Ovviamente, non è tutto oro quel che luccica.
Non sapevo di essere un bot
Le IA infatti, per quanto “intelligenti”, sono comunque strumenti al servizio dell’uomo e come tali vanno regolati e regolamentati. Eppure, a quanto pare, una delle più grandi società d’informatica del mondo, quella a cui sono legati due dei più importanti social network, ha in mente un nuovo modo di utilizzare le IA. Sarà la fine dei social come li conosciamo?
L’incursione dei bot
Meta, società che gestisce Facebook, Instagram e WhatsApp, ha ben chiare le prossime mosse riguardo l’utilizzo delle intelligenze artificiali. Con l’implementazione di Meta AI, la società punta a introdurre sui propri social network, dei finti utenti controllati dall’intelligenza artificiale generativa, che riescano a “rendersi utili”.
Come spiega Connor Hayes, vice president of product for generative AI di Meta:
“Ci aspettiamo che queste IA esistano effettivamente, nel tempo, sulle nostre piattaforme. Avranno biografie e immagini del profilo e saranno in grado di generare e condividere contenuti basati sull’intelligenza artificiale sulla piattaforma”.
Ne è passata acqua sotto ai ponti
Al momento si resta nel campo della speculazione, non essendoci ancora esempi pratici su come questi bot agiranno. Immaginate però, una situazione in cui queste IA vanno a sostituire figure professionali, aiutando l’utente nella ricerca d’informazioni. Si potrebbe potenzialmente pensare a queste IA come dei motori di ricerca estremamente mirati.
Per una soluzione del genere però, non mancano certamente le polemiche: in molti sindacano su quello che è il fulcro dell’idea dei social media: le persone. Basta anche solo pensare a quello che era un po’ il motto di Facebook, quella frase che era possibile leggere a caratteri cubitali accedendo alla pagina di login:
“Facebook ti aiuta a connetterti e condividere con le persone della tua vita”
Potrebbe trattarsi dunque di un importante cambiamento di paradigma, che andrebbe a rivoluzionare in modo netto, la finalità stessa dei social media come li conosciamo oggi. Per sapere però come questa novità prenderà piede, bisogna ancora aspettare. È molto probabile che il percorso che porterà all’introduzione dei bot, sarà lento e graduale.
Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.