Painkiller Resurrection: Recensione

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Correva l’anno 2004 quando sul mercato mondiale venne lanciato un gioco che aveva tutte le carte in regola per diventare uno dei videogames più giocati da li a qualche anno: persino oggi, ci sono persone che continuano a giocare con il multiplayer di Painkiller (questo il nome del famoso titolo), essendo considerato come un vero capolavoro dei combattimenti dozzinali. Il titolo ebbe un discreto successo ma nel corso degli anni seguenti non ne venne mai fatto un seguito ufficiale (ma solo un add-on) fino ad arrivare a una settimana fa quando è uscito Painkiller Resurrection. Avrà le stesse carte in regola per diventare un latro capolavoro come la prima versione? Scopriamolo insieme ma non andate a vedere subito il voto finale… 

IL TEMPO PASSA MA NON PER TUTTI
La base della storia e dello stesso gameplay di questo Resurrection è praticamente identica al vecchio titolo targato 2004: avremo dunque un personaggio che per disgrazia (o per peccato), dovrà prestare la sua forza per sconfiggere orde di demoni infernali per guadagnarsi il lasciapassare per il Paradiso. Questo poveraccio sarà dotato all’inizio di una semplice arma a trivella (chiamata appunto Painkiller) ma successivamente entrerà in possesso di armi ben più potenti e qui scopriamo già la prima fregatura del nuovo titolo: le armi (a parte una) sono le stesse di quelle viste nel primo gioco. Ok, passi per le armi, d’altra parte funzionavano alla perfezione nel 2004, funzioneranno anche adesso. Continuando a giocare però il senso di copia o di riciclo è troppo forte: non solo le armi ma anche gli stessi mostri del primo Painkiller più quelli presenti nell’add-on ufficiale. Cosa? Non è possibile, devo aver sbagliato gioco, mi hanno dato il primo titolo e non se ne sono accorti?

Purtroppo no, il titolo è quello giusto ma il gioco è rimasto quasi praticamente lo stesso. Quello che cambia è il personaggio principale (poca cosa visto che non lo vedremo praticamente mai), la storia alla base (uguale però al primo titolo) e gli schemi di gioco che a volerli mettere veramente in luce, risultano anche pochini – solamente sei livelli in più. Fra l’altro, questi benedetti livelli altro non sono che delle mere copie del primo capitolo perché anche se avremo modo di scontrarci dentro a dei canaloni o all’interno di una Basilicata occupata dalle forze del male, il senso di copia è davvero forte, cosi come il senso di desolazione che ogni schema si porta appresso.

MA QUANTO SEI BRUTTO? 
Passiamo ora all’aspetto puramente tecnico e visivo del gioco.
Il mercato è pieno di prodotti mal realizzati come gameplay ma che almeno possono offrire una bella visione dell’insieme generale e tirarsi su con qualche effetto grafico di tutto rilievo. Resurrection non appartiene neanche a questa categoria per un semplice ma grossolano difetto – il motore grafico che muove il gioco è il medesimo del 2004. Ebbene si, avete letto bene e se non ne siete convinti basta andare a confrontare le foto a seguito dell’articolo con il primo titolo…fra l’altro, gli screen a seguito sono stati fatti con la configurazione video al massimo (cosa che nel 2004 non avevo potuto neanche sognarmi di fare). Si parla di dynamic lights, detail, wether effects, bloom e particles effect attivati in “ultra”. Insomma, la parte visiva sarebbe potuta andare bene nel 2004 ma di certo non va assolutamente bene nel 2009. Passabili anche le animazioni generali dei mostri che non sembrano state toccate più di tanto e il design generale delle ambientazioni che è ricco di spigoli in ogni dove. Discorso a parte per le texture generali che in alcune occasioni possono anche essere considerate passabili, sempre che non si abbia avuto a che fare con il primo Painkiller, visto che anche qui sono le medesime.

ALMENO TI SENTI BENE?
Capitolo finale per parlare di tre elementi che mi hanno davvero fatto cadere le braccia a terra, se già non bastassero le cose negative appena descritte. L’audio del gioco è stato preso di forza dal primo gioco, cosi come l’intelligenza artificiale dei mostri che non regalano davvero nessuna soddisfazione. Per carità, non mi aspettavo tattiche da una massa di mostri che ti vengono contro per essere annientate ma non mi aspettavo di vedere neanche mostri che si bloccano dietro ad una porta oppure dietro una colonna o ancora che cercano in tutti i modi di abbattere un muro che ci sta davanti. Altri esempi di stupidità sono le corse per le scale, stranamente, alcuni mostri non riescono ad andare dritti e trovano divertente sbatacchiarsi contro i muri frenandosi…semplicemente ridicolo. Ultimissime parole per quanto riguarda i bug presenti nel gioco. Sul piano grafico/audio, segnalo la scomparsa di texture sia negli livelli che nei mostri o le musiche che di punto in bianco si zittiscono. Eccessiva compenetrazione di poligoni per quanto riguarda i mostri ma anche noi stessi non saremo esenti dal bloccarci dentro una porta o dentro una colonna…cosi, perché ci piace fonderci con i materiali. Altra schifezza pesante è il rag-doll dei mostri, semplicemente ridicolo vedere dei corpi che rimbalzano (non si sa per quale stramba legge fisica) da tutte le parti o si contorcono come se fossero stati pressati da un tritacarne dopo che li avremo ammazzati.

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