DeadCore – Recensione

Articolo a cura di Giulia Ambrosini

Immaginate un gioco che mescoli la libertà di movimento e l’ispirazione artistica a tema fantascientifico di Unreal Tournament con puzzle ambientali in stile Portal, otterrete così un Platform FPS che vi metterà alla prova sotto diversi aspetti. Velocità, precisione, perseveranza ed ingegno, questi sono i requisiti necessari per addentrarsi in DeadCore, il progetto nato dalla collaborazione tra il team indipendente 5Bit Games e la divisione europea di Namco Bandai.


SPARA, SALTA E SALI
L’idea base del gioco è legata ad una gigantesca torre sospesa in un cielo turbinoso, sovrastante un reticolo di laser mortali. Un immaginario a dir poco bizzarro che ci introduce subito nel cuore dell’avventura. In DeadCore il giocatore dovrà cercare di risalire questa enorme struttura frammentata in innumerevoli piattaforme volanti, corridoi e stanze, cercando di non farsi “espellere” dal sistema di sicurezza. Una volta in cima egli scoprirà la verità che si cela dietro questo scenario surreale e nel corso dei numerosi livelli potrà sbloccare documenti, soundtrack e altri collezionabili. La velocità e la precisione con cui il giocatore esegue le peripezie sono fondamentali poiché basta davvero poco per perdere il ritmo e fallire una sequenza di salti. DeadCore tuttavia non vuole essere una tortura estenuante, anzi, basta prendere confidenza con i comandi e capire quali sono le minacce presenti in una determinata sequenza per adottare la strategia vincente. Il gioco mette a disposizione numerosi checkpoint per livello, per cui si tratta di completare una serie di mini sfide mai eccessivamente lunghe che ci condurranno alla fine dello stage con una buona dose di soddisfazione. Per ogni checkpoint il giocatore avrà a disposizione un fucile laser con 30 proiettili, “spendibili” per disattivare delle torrette laser, neutralizzare le sentinelle o per aprire porte e fermare meccanismi mortali. Inizialmente questi si rivelano decisamente abbondanti e difficilmente ci si troverà a dover ripetere un checkpoint per aver scaricato la propria arma. Successivamente al contrario ogni colpo dovrà essere ben dosato perché il numero di ostacoli aumenterà drasticamente costringendoci a ponderare il ritmo che dovremo adottare.


SVETTANDO VERSO IL CIELO
Il sistema di comandi è stato pensato per l’uso obbligato di mouse e tastiera. Il gioco infatti vuole spingere l’utente a migliorare la propria coordinazione mano occhio e la precisione di puntamento sacrificando quindi l’utilizzo del joypad. La scelta ci sembra azzeccata, anche perché certi movimenti non sarebbero facilmente realizzabili con un controller che integra telecamera e movimento. Questa scelta tuttavia potrebbe far storcere il naso ad una larga fascia d’utenza abituata al gaming su console, dove può trovare caratteristiche di gioco simili in Portal. DeadCore non è inoltre dotato di una vera e propria trama, per cui se non si presta attenzione ai file presenti nel menù, il gioco non sembra avere un obiettivo. Sono stati fatti alcuni cambiamenti nel corso dei mesi di testing. La versione Alpha del titolo disponeva di un modello di fucile differente che molti utenti preferivano, e sono stati eliminati numerosi suoni emessi dai robot e dalle torrette che risultavano noiosi. Il gioco ha inoltre cambiato il proprio nome per una serie di questioni legali, passando da DeadLock (che gli sviluppatori apprezzavano maggiormente ma che era già stato usato da altri due platform) a DeadCore. A parte alcuni cambiamenti stilistici comunque la natura è rimasta invariata, e la qualità nel sistema di comandi già sperimentata nell’Alpha si è rivelata anche nell’edizione finale. La gravità sulla torre è differente da quella terrestre ma la sensazione che ne deriva non è di galleggiamento, bensì di elasticità. I salti possono essere gestiti in maniera ottimale riducendo la pressione sui tasti per direzionarli al meglio, ed è possibile spiccare un salto più alto premendo velocemente due volte il tasto designato. La sfida quindi consiste anche nell’imparare a gestire alla perfezione ogni movimento saltando ad esempio da una piattaforma all’altra con precisione anche a grandi distanze. 


COMPARTO TECNICO
DeadCore sfrutta il motore grafico Unity e all’avvio predispone una configurazione ottimale per l’hardware che tuttavia è possibile modificare solo in termini di qualità generale e risoluzione. Di seguito trovate la nostra configurazione di prova, i requisiti minimi e quelli consigliati. Sfortunatamente il gioco non disponde della lingua italia. DeadCore è disponibile per PC, Linux e Mac.
requisitideadcore
CONCLUSIONE
DeadCore è riuscito a fondere in maniera molto interessante la componente shooter, l’azione e i puzzle ambientali con un livello di sfida crescente che spingerà il giocatore a migliorare livello dopo livello. Il mistero che avvolge la torre non si rivela un incentivo molto forte per proseguire nell’avventura, ma basterà la costruzione sempre interessante degli stage a sostenere l’esperienza. Il gioco è distribuito da Steam e di conseguenza supporta le carte collezionabili rivendibili oltre ad avere 39 obiettivi da sbloccare.