Killzone Mercenary – Recensione

Quante volte avete sentito nel corso degli ultimi 2 anni “questo gioco segnerà la rinascita di PS Vita” oppure “ecco la prima vera killer application per la portatile Sony” senza che queste due affermazioni poi si rivelassero anche solo lontanamente vere? L’idea che anche Killzone Mercenary potesse fare quella fine ci è in effetti balenata in testa più volte, ma dopo aver scaricato e installato il gioco grazie ad un codice fornitoci da Sony tutti i dubbi si sono dissipati, e possiamo ora affermare con cognizione di causa che si, questo titolo merita di segnare la riscossa dei PS Vita.
Nei panni di Arran Darren, un mercenario che non si fa troppi problemi nel servire Isa o Helghan a patto che paghino, ci avventureremo in un’intricata vicenda che si colloca temporalmente dopo gli eventi narrati nel primo capitolo della saga, e chi porterà a scoprire qualcosa di più dell’universo creato dallo studio Sony. Sviluppato dai ragazzi di Guerrilla Cambridge, Killzone Mercenary è un FPS classico che brilla sia per realizzazione tecnica sia per abilità di adattamento, visto che come lo stesso (pessimo) Black Ops: Declassified ha dimostrato, non è cosí semplice adattare un genere di giochi cosí frenetico ed esigente in termini di precisione dei controlli su console portatili.
Lo studio che fa capo a Sony è infatti riuscito (in uno dei rarissimi casi) a restituire il feeling del vero sparatutto anche su Ps Vita, con una mappatura dei controlli naturale e classica, che può appoggiarsi anche all’utilizzo del touchscreen frontale, utile ad esempio per cambiare arma o per eseguire semplici gesture come nel caso delle uccisioni corpo a corpo dei nemici, che hanno una certa importanza nell’economia del gioco. I 3 livelli di difficoltà sono ben bilanciati e si adattano perfettamente alle esigenze di tutti i tipi di giocatori, da quelli che vogliono un’avventura semplice senza penare troppo a quelli che invece pretendono una sfida impegnativa che metta alla prova la propria capacità di reazione. I 9 livelli della campagna single player sono impegnativi e ben strutturati, legati tra di loro da una trama sí banalotta ma che riesce in ogni caso ad avere qualche spunto interessante, e riesce ad essere forse un po’ più longeva della media grazie ad un playtime di 6-7 ore richiesto per portare a termine la storia principale. A questo vanno aggiunte diverse ore per il recupero di documenti e l’esplorazione degli ampi ambienti di gioco, step indispensabile se siete fan della saga.
Da buon mercenario quello che vi interessa più di tutto è quanto è possibile guadagnare dal conflitto planetario, ed è per questo che ogni azione compiuta nel mondo di gioco, dal raccogliere le munizioni trovate per terra all’esecuzione di uccisioni spettacolari o in fila, ci ricompenserà con valuta in game, utile da spendere dal nostro mercante di fiducia che incroceremo sotto forma di negozio in praticamente ogni angolo dei vari livelli. Potremo cosí acquistare nuove armi, granate o Van-Guard, speciali gadget dall’uso molteplice e vario (come ad esempio dei droni volanti o scudi aggiuntivi) che ampliano (e non di poco) l’approcio tattico di ogni livello. Al termine di ogni missione inoltre ci verrà data la possibilità di rigiocare il quadro appena concluso scegliendo un particolare playstyle (da infiltratore, demolitore o cecchino), in base al quale cambieranno i sotto obiettivi e le ricompense finali. Il level design di ogni missione è ben strutturato e ci mette davanti livelli ampi nei quali le vie alternative e le soluzioni più o meno fantasiose si sprecano, ma sarà nella modalità multiplayer che il gioco darà il meglio di se.
Esattamente infatti come ogni FPS casalingo che si rispetti, Killzone Mercenary punta molto forte sull’esperienza online, che forse per la prima volta è ricreata in maniera assolutamente fedele a quello che potreste provare su PS3 o PC. Le modalità nelle quali affrontare gli avversari sono 3, e si rifanno alla tradizione sia del titolo Guerrilla sia degli sparatutto online, e sono Guerrilla, un 4 contro 4 nel quale vince la squadra che uccide più nemici, Mercenari, il classico deathmatch a 8 giocatori tutti contro tutti, e il più organico e interessante Zona di Guerra, nel quale due squadre di 4 giocatori si sfidano in 5 manches con obiettivi diversi, che vanno dalla distruzione di torrette e punti di interesse al semplice kill degli avversari. Il netcode, è pulito e incredibilmente fluido e ben ottimizzato, tanto da farci dimenticare a volte che stiamo pur sempre giocando su una console portatile.
Tutto il comparto tecnico è in generale di un altro livello rispetto alla concorrenza su Ps Vita: si vede che lo studio è un first party, ma l’opulenza visiva raggiunta toglie a tratti il fiato. Le animazioni fluide e mantengono quella macchinosità piacevole e realistica della serie, cosí come gli effetti particellari ancora una volta “pesanti” e duraturi nel tempo. Precisissimi i controlli, regolabili in qualsiasi aspetto e ottima l’integrazione col touchscreen, seppur limitata a pochissime gesture.
Commento finale
Il risultato raggiunto da Guerrilla Cambridge è davvero stupefacente: Killzone Mercenary è con tutta probabilità uno dei migliori, se non il migliore, esponente del genere FPS su console portatile. Il gameplay è fedelissimo alla controparte casalinga, con grande rilievo dato alle coperture e una certa componente tattica che vi impedisce di uscire e sparare all’impazzata. È anche un gioco difficile, il che vuol dire che vi gratificherà non poco una volta superati i punti più ostici, e sopratutto opulento da vedere grazie ad un comparto tecnico che spreme la console come mai prima. I controlli sono precisi e la loro reazione è sempre ottima, e se a questo aggiungete un comparto online perfettamente realizzato avrete esattamene l’idea, ora si, di cosa sia una killer application per PS Vita.