Anche nel 2025, alcuni contribuenti possono evitare di pagare il canone: per ottenere l’esenzione è necessario rispettare alcune scadenze.
Il canone RAI è una tassa obbligatoria introdotta in Italia quasi cento anni fa. Fu nel 1938, infatti, che il Governo Mussolini istituì questo particolare tributo, inizialmente destinato a finanziare la propaganda del regime e, successivamente, a sostenere il servizio pubblico radiotelevisivo.
E, già a quei tempi, il canone era abbastanza odiato dai contribuenti. Ancora oggi, questo onere è parecchio sgradito, principalmente perché percepito come una tassa e non come un corrispettivo per l’uso del servizio. Gli italiani hanno ormai familiarità con il pagamento di servizi televisivi e streaming, ma vogliono essere liberi di scegliere.
Con il canone, questa scelta è però impossibile: tutti coloro che possiedono un televisore devono pagare il tributo, anche se non utilizzano o non guardano i canali RAI. Abbiamo poi a che fare con un monopolio. La RAI è infatti l’unico ente pubblico che gestisce il servizio radiotelevisivo, e secondo una buona fetta di pubblico il servizio non è sempre all’altezza del prezzo pagato.
90 euro, il costo da affrontare nel 2025, sembrano insomma troppi… E non piace neanche l’idea dell’addebito diretto, introdotta dal Governo Renzi nel 2016. Da allora, infatti, il canone viene addebitato direttamente nella bolletta dell’elettricità.
Esiste tuttavia la possibilità di essere esentati dal pagamento. Per evitare l’esborso, oltre alle scadenze prestabilite, bisogna anche soddisfare determinati requisiti. In generale, per ottenere l’esenzione dal Canone RAI, l’interessato deve inviare un opportuno modulo all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio 2025. Tale modello, corrispondente a un’autocertificazione, va scaricato come modulo dal sito dell’Agenzia delle Entrate e poi inviato online o tramite posta elettronica certificata.
Inviando la richiesta in ritardo, tra il primo febbraio e il 30 giugno 2025, l’esenzione si applicherà solo per il secondo semestre dell’anno. Possono sfruttare l’esenzione coloro che non posseggono un televisore in nessuna delle abitazioni per cui sono titolari di un’utenza elettrica residenziale. E poi coloro che hanno più di settantacinque anni e un reddito annuo non superiore a 8.000 euro.
Le altre categorie esentate sono i dipendenti di ambasciate, consolati e organismi internazionali, i militari delle Forze Armate italiane o della NATO che risiedono in caserme o strutture simili. E, infine, i rivenditori e i riparatori TV.
This post was published on 23 Gennaio 2025 6:55
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