L’iceberg più grande del mondo sta vagando senza meta | Scomparirà per sempre

rotto l'iceberg più grande del mondo

Un iceberg di dimensioni gargantuesche sta vagando senza meta per gli oceani di tutto il mondo: ecco l’ultimo avvistamento.

Nell’immaginario popolare quando si parla di iceberg la prima cosa che viene subito in mente è chiaramente la storia del Titanic, raccontata dal celebre e pluripremiato film di James Cameron che tutti hanno visto almeno una volta nella vita in occasione di una delle infinite riproposizioni.
Sia nella vicenda originale del transatlantico affondato, sia nel film, il protagonista è chiaramente l’iceberg contro cui la nave si schianta prima di finire a picco nelle gelide acque dell’Atlantico.

L’iceberg è comunque una formazione naturale che ha sempre affascinato le persone, anche prima dell’uscita del film: immaginare questa enorme montagna di ghiaccio che vaga nell’acqua è un’immagine che suscita particolari emozioni, anche se quando una di queste inizia a vagare senza meta e sparisce dai radar allora sovviene anche un po’ di preoccupazione.

iceberg

Quanto appena detto è ciò che è successo nelle ultime ore all‘iceberg più grande del mondo che, dopo essere stato osservato per diversi mesi, è improvvisamente sparito dai radar dato che ha iniziato a vagare per i mari senza una meta ben precisa.
A dir la verità gli studiosi già hanno tracciato una possibile conclusione per il percorso di questo ammasso di ghiaccio, ma per adesso può essere comunque una mina vagante per le imbarcazioni.

Montagne di ghiaccio galleggianti che viaggiano senza meta

Non tutti sanno che gli iceberg sono monitorati attentamente proprio a partire dal 1914, ovvero due anni dopo il celebre naufragio del Titanic che ha portato alla creazione dell’International Ice Patrol, ovvero un’istituzione che si impegna a monitorare e studiare queste formazioni ghiacciate e i loro movimenti, proprio per evitare che esse possano diventare un grave pericolo per la navigazione all’interno delle acque salate più fredde.

Gli iceberg si formano a partire da enormi masse di ghiaccio che si staccano da una calotta ghiacciata e possono avere varie dimensioni: possono avere una dimensione minima di 1 metro per 5 metri fino a raggiungere dimensioni gargantuesche come un’altezza superiore a 75 metri e una larghezza di oltre 200 metri.
Nonostante queste grosse dimensioni è stato appurato che questi grossi ammassi ghiacciati possono viaggiare in acqua alla bellezza di 17 km/h.

L’iceberg più grande mai registrato e ancora esistente al momento è l’A23a, ovvero un enorme ammasso ghiacciato che si è formato nel 1986 staccandosi dalla calotta Filchner, all’interno del Mare di Weddell, nei pressi del cosiddetto Oceano Antartico.
Poco dopo il distaccamento il grosso iceberg si è arenato nei fondali del mare glaciale ed è stato immobile in quel punto fino a poco tempo fa.

L’iceberg più grande al mondo si avvia verso la sua lenta fine

A novembre scorso, a causa di venti forti e correnti marine, l’iceberg si è sganciato dal fondale marino di Weddell e ha iniziato lentamente a muoversi per poi allontanarsi definitivamente verso nord come segnalato ultimamente dall’Agenzia Spaziale Europea mostrando il tutto attraverso un’immagine satellitare.
Dal 1° novembre 2023 al 24 gennaio 2024 l’iceberg A23a ha raggiunto la rotta verso l’Oceano Atlantico meridionale.

Si tratta di un enorme ammasso ghiacciato che ha un’estensione di 4000 chilometri quadrati e uno spessore di circa 280 metri: chiaramente può risultare un pericolo assoluto per la navigazione e dunque i suoi movimenti vanno monitorati in maniera costante.
Questo iceberg è divenuto celebre anche perché sulla sua superficie sono anche presenti i resti di una vecchia base antartica sovietica, la Druzhnaya 1, dismessa proprio nel 1986.

Difficile prevedere quale sarà il percorso e la meta di questo enorme iceberg, ma secondo gli esperti con ogni probabilità farà la stessa fine dei suoi predecessori: continuerà a navigare per le acque dell’Atlantico fino a che non inizierà lentamente a sciogliersi e disintegrarsi a causa delle acque più calde.
Si tratta di un epilogo anche favorevole per le creature marine dato che gli iceberg trasportano anche nutrienti.