Sta per nascere la più grande centrale elettrica d’Europa | Si spera che non affondi

nasce il parco eolico più grande d'europa

La lotta ai combustibili fossili inizia proprio da qui: una centrale elettrica costruita nel bel mezzo del mare, l’Europa è a lavoro sulla realizzazione.

Una delle volontà principali dei paesi europei e, in generale, del mondo intero è quello di spingere forte l’acceleratore sulle energie rinnovabili.
Per adesso, nonostante i progetti siano già avviati da tempo, le fonti di energia attualmente attive non riescono a sostentare il fabbisogno energetico dell’intero globo.

Se nel resto d’Europa la situazione sembra a un livello molto più stabile da questo punto di vista, in Italia abbiamo visto come la situazione sia invece molto critica.
Soprattutto considerando gli ultimi due anni l’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili è calato molto come ha svelato un recente sondaggio.

fonti d'energia rinnovabili

I rappresentanti di diversi paesi d’Europa si sono riuniti di recente a Ostenda, in Belgio, per discutere di un progetto che potrebbe cambiare per sempre le sorti della produzione energetica a livello continentale.
Se tutto andrà come previsto, si tratterà della centrale elettrica più grande d’Europa costruita… in mezzo al mare.

L’eolico “offshore”: la nuova svolta per l’energia rinnovabile

Il nuovo progetto discusso dalla Commissione Europea a Ostenda e dagli stati membri verterà principalmente sulla costruzione di un nuovo parco eolico “offshore”.
Con questo termine si indicano delle centrali elettriche generate da turbine eoliche posizionate all’interno di grossi bacini d’acqua come mari o oceani.

Secondo dati ufficiali, alla fine del 2018 sono stati generati oltre 23 Gigawatt di potenza energetica grazie ai parchi eolici offshore e sembra si stia procedendo verso quella direzione.
Se però da una parte la produzione energetica è migliore rispetto alle centrali sulla terraferma grazie a venti più forti e stabili, i costi di produzione e manutenzione sono ancora troppi.

parco eolico offshore
Il parco eolico Walney, il più grande parco eolico offshore al mondo (per adesso)

Attualmente è il Regno Unito a detenere il maggior numero di parchi eolici offshore al mondo, seguito dalla Germania e dalla Cina.
Più del 60% dei parchi eolici del mondo sono situati nel Nord Europa, ma nel 2022 è stato inaugurato anche il primo parco eolico offshore in Italia: si trova a Taranto e produce 2 Megawatt di energia.

Il parco eolico più grande al mondo appartiene sempre al Regno Unito e si trova nel mar d’Irlanda: si chiama “Walney” è stato consegnato nel 2018 e produce 659 Megawatt di potenza.
Si tratta però di un primato che verrà presto spazzato via da un altro parco eolico in costruzione che supererà i 6 Gigawatt.

Il Mare del Nord diventerà presto una centrale elettrica

Uno dei bacini marini più utilizzati per la costruzione di parchi eolici offshore è il Mare del Nord grazie alla sua posizione geografica perfetta per questo tipo di soluzione.
Con i suoi 570mila kmq di superficie e l’esposizione a venti veloci e costanti è davvero l’ideale per la produzione di energia rinnovabile con turbine eoliche.

Sfruttato principalmente da Regno Unito e Danimarca, già alla fine degli anni ’90 il Mare del Nord è stato letteralmente tappezzato di turbine eoliche per questo tipo di produzione energetica.
L’obiettivo delle potenze europee è quello di aumentare sempre di più il carico di potenza del bacino idrico arrivando a produrre addirittura 300GW di potenza entro il 2030.

parco eolico mare del Nord

A questo proposito è già in costruzione un nuovo parco eolico situato sempre nel Mare del Nord e che diventerà a tutti gli effetti la centrale elettrica galleggiante più grande del mondo.
Il parco eolico di Hornsea, di proprietà della Gran Bretagna, comprenderà 174 generatori eolici che saranno in grado di erogare una potenza di oltre 6 Gigawatt.

Il parco è in costruzione dal 2014, ma solo dal 2019 ha iniziato a produrre energia per il Regno Unito; l’obiettivo di tutti i leader europei è ovviamente quello di diventare indipendenti dalla Russia e dai combustibili fossili, ma per adesso l’obiettivo sembra ancora lontano.
I costi di produzione e la necessaria salvaguardia delle biodiversità marine stanno rallentando i progetti.