Una nuova malattia causata dalla plastica | È allarme in tutto il mondo

nuova malattia scoperta dalla plastica

È stata scoperta una nuova malattia legata alla plastica e ai rifiuti legati a essa: è allarme in tutto il mondo, dobbiamo fare attenzione

Sono ormai tantissimi anni che i governi di tutto il mondo si stanno battendo per risollevare il nostro Pianeta e proteggerlo dall’inquinamento ambientale.
Il nemico pubblico numero uno si chiama sempre plastica che sembra essere proprio la causa principale (anche se non la sola) del danneggiamento degli ecosistemi, soprattutto quelli marini.
Nel corso degli anni sono state attuate riforme, contromisure, regolamentazioni e leggi per cercare di ridurre l’impatto ambientale della plastica, ma purtroppo ci sembra ancora di essere lontani dal traguardo finale.

La raccolta differenziata è sicuramente il passo che tutti noi dovremmo fare per aiutare il nostro Pianeta a sopravvivere e vivere ancora a lungo.
In questo modo si riesce quantomeno a tamponare l’accumulo e la dispersione di plastica che, come sappiamo, non è biodegradabile e resta intatta per migliaia di anni.
Putroppo però ancora tante persone non hanno l’abitudine di differenziare i vari rifiuti e, inoltre, ci sono ancora tante persone che disperdono materiali plasticosi nell’ambiente, un danno inimmaginabile soprattutto per gli ecosistemi marini e per chi ci vive.

Un grosso danno per l’ambiente e per chi ci vive: fermiamo l’inquinamento

Molti pensano che la dispersione di plastica nell’ambiente sia un problema serio solo per l’inquinamento ambientale e l’accumulo di rifiuti, ma in realtà c’è molto peggio.
La plastica, soprattutto quella che lasciamo in giro sulle spiagge quando andiamo al mare, viene trasportata dalle onde e resta lì per moltissimo tempo creando delle vere e proprie isole fatte di plastica.
Le immagini sono davvero spaventose e questo ovviamente non colpisce solo gli ambienti marini, ma tutto l’ecosistema che ci vive come animali e altri esseri viventi.

Sono sempre di più le specie marine che si feriscono o addirittura muoiono per colpa della plastica che finisce in mare.
Le tartarughe marine sono le vittime più colpite dato che scambiano le buste di plastica (le shopper) per meduse e cercano di mangiarle: non riuscendo poi a digerirle, muoiono per soffocamento.
Questo capita anche a numerosi pesci che ingeriscono sempre più plastica ed è ovviamente un grande danno anche per noi esseri umani: è sempre più alto il rischio di mangiare pesci avvelenati dai rifiuti in plastica.
Tutto questo già lo sapevamo, ma ultimamente un’altra notizia ha sconvolto il mondo intero: è stata infatti scoperta una malattia legata proprio alla plastica!

La plastica provoca malattie: il risultato preoccupante della ricerca

Ebbene sì, purtroppo è stato scoperto di recente che la plastica e tutti i rifiuti plasticosi dispersi nell’ambiente causano una vera e propria malattia.
La ricerca è stata effettuata e portata avanti dagli scienziati del Natural History Museum di Londra che hanno evidenziato una correlazione tra una patologia degli organi interni e proprio la plastica: un allarme che sta facendo preoccupare il mondo intero.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Hazardous Materials pare proprio che questa malattia è stata riscontrata in vari esseri viventi e che addirittura pare essere anche trasmissibile tra diverse età di esseri viventi.

Lo studio degli scienziati è stato effettuato su diverse specie di uccelli marini tra cui falchi pescatori originari di Lord Howe Island, in Australia.
Quanto riscontrato dai ricercatori è davvero allarmante: esiste una correlazione tra plastica ingerita e danni agli organi interni! Quanta più plastica ingerivano questi uccelli, tante più erano le cicatrici lungo l’organo proventricolo che si trova poco prima dello stomaco.
Queste cicatrici possono portare l’uccello ad ammalarsi più facilmente e pare che questa malattia possa essere trasmessa anche ai pulcini dato che vengono nutriti da un genitore che ha ingerito plastica.
La malattia è stata chiamata fibrotica plasticosi e provoca delle infiammazioni al tratto digestivo degli uccelli che a lungo andare può portare a cicatrice e danneggiarsi in maniera irreversibile.