Eternights | Anteprima

Nel marasma di progetti che vengono annunciati senza necessariamente passare per grossi showcase, basti pensare a quanti sfruttino Twitter per promuovere il proprio gioco in lavorazione, Eternights mi è inizialmente sfuggito: ne sono venuta a conoscenza, anzi, esattamente grazie a Twitter e fin da subito mi ha incuriosito.

Non tanto per il suo essere un dating sim con elementi action GdR (non sono molto interessata ai dating sim come genere) quanto per le sequenze animate di cui il trailer non si è mostrato parco: a volte basta poco per “vendermi” un gioco e farmi fare il cosiddetto salto nel buio, decidendo di provarlo senza informarmi in merito. Un approccio “hit or miss”, che nella maggior parte dei casi mi ha ripagato benissimo e in qualche più rara occasione non mi ha lasciato nulla di memorabile.

Per quanto riguarda Eternights, è un po’ presto per tirare le somme ma posso garantire che non mi aspettavo ciò che mi è stato presentato: non saprei nemmeno come riportare correttamente a parole quella sensazione di, diciamo, educata perplessità quando il gioco rimarca in più occasioni il sottotesto sessuale che, in modo più o meno netto, è presente in ogni dating sim. Non che mi abbia sorpreso, sia chiaro, ma il modo in cui persino nei momenti che si potrebbero definire seri spezza brutalmente la tensione con un’uscita del tipo “ricordi i porno che abbiamo rubato a tuo nonno?” converrete con me che lascia un po’ spiazzati: ecco, forse “spiazzata” è la parola che riassume al meglio le mie reazioni al gioco nelle parti narrative. Poi ci sono quelle, più grezze ma non per questo meno funzionali, di combattimento e almeno lì vediamo messo a cuccia l’ormone perché se ti vuoi godere la vita forse è il caso anzitutto di preservarla.

Yuna, un personaggio di Eternights, colta in un momento privato.
Davvero vi aspettavate un’immagine diversa? Non mentite.

Insomma, Eternights è un’esperienza consigliata? Se volete qualcosa sopra le righe, soprattutto contando che la demo è disponibile, vi suggerirei di fare un tentativo: passata la prima parte in cui il nostro giovane, e un po’ sfortunato in amore, protagonista assieme all’amico-passo-carrabile nell’avere in mente soltanto il gentil sesso, ho la sensazione che potrebbe sorprendere. Nel frattempo, vediamo come si struttura l’esperienza e in che modo viene fatta conciliare la parte dating sim con quella action GdR.

Tra apocalisse, infetti e belle ragazze

Il gioco inizia durante una normalissima giornata tra adolescenti. Il protagonista, muto e con un nome personalizzabile, viene tormentato dall’amico Chani perché si iscriva all’ennesima app di incontri. In un modo o nell’altro riesce nel suo intento e noi veniamo lasciati soli alle prese con la nostra prima esperienza di appuntamenti online: nemmeno a farlo apposta, troviamo subito o quasi un match e dopo aver interagito con la persona dall’altra parte dello schermo, ci accordiamo per vederci il giorno successivo.

Tutto sembra quindi andare per il meglio se non che, d’un tratto, una misteriosa infezione inizia a diffondersi in pieno centro cittadino, seguita da mura impenetrabile che impediscono di entrare ma soprattutto uscire dalla città: i presenti vengono dunque lasciati alla mercé di quelli che un tempo erano umani come loro, finendo a loro volta mutati oppure brutalmente uccisi. Chani e il protagonista trovano riparo in quelli che sembrano rifugi costruiti ad hoc per situazioni d’emergenza (anche se dubito avessero in mente un’infezione su larga scala) e da lì, dopo qualche giorno passato a cercare di capire la situazione al di fuori, decidono di esplorare per capire come lasciare la città ed eventualmente trovare altri sopravvissuti.

Chani e il protagonista di Eternights interagiscono con un avatar.
Chani è quel migliore amico che a volte vorresti lanciare dalla finestra.

Nel tragitto incontreranno l’idol preferita di Chani, Yuna, che diventerà un personaggio fisso del futuro party. Indifesi di fronte a una minaccia che non sembra si possa contrastare, all’inizio saremo principalmente chiamati a fuggire dalle creature, o a muoverci silenziosamente per evitare di farci sentire. Arrivati a un certo punto, al protagonista verrà in un certo senso “donato” un braccio luminoso in grado di manifestare un’arma (in questo caso una spada) capace di ferire i nemici, rendendolo di fatto – e con gran scorno di Chani – l’eroe momentaneo della storia. Il prezzo da pagare non è stato dei migliori ma non si può certo avere tutto gratis. Veniamo inoltre messi a conoscenza della situazione da parte della stessa entità che ci fa dono dei suoi poteri, e di conseguenza del braccio di cui sopra, ed eletti a cavalier servente per riportare la situazione verso un supposto equilibrio.

Il modo in cui gli eventi prendono piede è chiaramente, almeno per ora, una scusa per gettare le basi narrative della stessa esperienza dating sim in primis e tutto sommato, affidandosi alla sospensione di incredulità, reggono abbastanza bene: il cast per tutta la durata di questa anteprima si è limitato al protagonista, Chani e Yuna, per cui è difficile farsi un’idea in termini di caratterizzazione che vada oltre gli stereotipi di base. Va però detto che, passata la prima fase, la mano calca un po’ meno sulle allusioni sessuali per lasciare più spazio alla storia in sé: nella sua semplicità al momento si tiene in piedi e la partita si è interrotta proprio quando cominciava a ingranare meglio. Vedremo nel gioco completo come verranno gestiti i personaggi e le eventuali storie d’amore.

La schermata di nuove abilità apprese da Yuna in Eternights.
Yuna apprende nuove abilità dopo aver migliorato la relazione con il protagonista.

Quando non siamo impegnati a combattere o esplorare, ci sono momenti di dialogo in cui possiamo scegliere come rispondere e guadagnare di conseguenza un punto caratteristica in base alla risposta fornita: può essere coraggio, fiducia, accettazione via discorrendo, tutte opzioni che andranno a stabilire la personalità del protagonista ma non è chiaro se influenzeranno anche le sue interazioni future o le possibili relazioni. Ho notato, nell’ultima conversazione con Yuna prima che si chiudesse la storia, che una mia risposta ha fatto guadagnare un punto fiducia e anche un cuore da parte di lei – segno che il nostro rapporto è migliorato. Sulla falsa riga di Persona, non a caso Yuna viene definito Confidente, è altamente probabile che raggiunto un certo punto sarà possibile instaurare con lei una relazione concreta. Concetto che presumo sarà esteso ad altri personaggi femminili quando appariranno.

Ho apprezzato il fatto che migliorando il rapporto con Yuna è anche aumentata la sua efficacia in battaglia, dandole modo di imparare muove mosse. Questo mi porta automaticamente a parlare del sistema di combattimento.

Azione semplice ma efficace

Come ho già anticipato, Eternights è un action GdR e come tale si comporta. Ci sono, durante la fase esplorativa, zone più o meno grandi che in cui combattere sia nemici base sia élite o boss veri e propri. Il protagonista può all’inizio infliggere danni con una combo base di spada, alla quale si accompagna un colpo più potente se l’intera combo viene portata a termine e anche un colpo di grazia (che non sempre è letale, dipende dal nemico) non appena il relativo indicatore verrà riempito mettendo a segno un colpo dopo l’altro.

Schivando con tempismo si attiva un temporaneo effetto bullet-time che ci permette di infierire con maggior ferocia sui nemici e riempire così più in fretta un altro indicatore, quello delle mosse speciali. In fase di anteprima ne ho provata una sola, con una duplice funzione: da un lato è essenziale per spezzare gli scudi dei boss, la cui resitenza varia come sempre in base alla forza del nemico stesso; qualora ci fossero più strati, definiamoli così, occorre incrinarli uno a uno per poter portare a segno il colpo definitivo (tramite QTA) per spezzare definitivamente le difese e poter fare effettivo danno. Dall’altro permette di infliggere ingenti danni alle creature prive di scudo, sempre a patto di azzeccare tutti i quick time action a essa collegati.

Il protagonista di Eternights affronta un boss.
Il protagonista alle prese con un boss.

Senza eccedere in complessità, il sistema di combattimento parte da una buona base che sarà destinata ad approfondirsi sia per le abilità del protagonista da apprendere sia per i compagni: Yuna ad esempio è una guaritrice e durante il combattimento possiamo utilizzare la sua abilità per creare un cerchio di guarigione a terra e ripristinare la salute finché restiamo al suo interno.

Utilizzare abilità che non siano le nostre consuma mana, o un suo equivalente, e nel corso della prova non ho trovato oggetti che potessero ripristinarlo (posto esistano). Ho però visto che iniziando una boss fight sia la salute sia il mana sono stati riportati al massimo, segno che Eternights non intende offrire un’esperienza inutilmente punitiva. Sebbene Yuna abbia imparato nuove abilità, quel momento ha posto fine alla demo perciò non ho potuto dare un occhio alla loro eventuale gestione e all’impatto durante gli scontri. Di nuovo, occorre aspettare il gioco completo per farsi un’idea complessiva.

Eternights, la schermata delle abilità dei personaggi.
La schermata delle abilità dei personaggi.

Pur essendo un GdR, non ho notato alcun sistema di level up. Le abilità si apprendono consumando Essenza Nera, che si ottiene dai nemici o trovandola in giro durante l’esplorazione. L’uso dell’Essenza Bianca, o il “Classifica 1” che potete vedere nello screen, non sono stati spiegati pre cui mi è difficile andare oltre nell’analisi del sistema di combattimento e, in generale, della gestione della squadra.

Conclusioni

Come ho già scritto, vedere le relazioni tra personaggi crescere e influenzare la loro utilità in battaglia mi piace, perché lega bene le dinamiche dating sim con quelle effettive di combattimento senza far sembrare i due aspetti alieni tra loro. Se saprà mantenere queste buone premesse, Ethernights potrebbe rivelarsi una sorpresa maggior di quanto inizialmente faccia credere.