I consumatori che riscaldano casa con una caldaia a gas dovranno prepararsi a nuovi rincari: tornano a salire i costi per il riscaldamento.
Il calo del costo dell’energia sperimentato nel 2024 potrebbe essere stato un fenomeno solo transitorio. La crisi energetica esplosa nel 2021 in seguito al conflitto ucraino-russo non ha trovato ancora una vera soluzione, e le tariffe del gas continuano a oscillare creando continui disagi a chi risalda casa con apparecchi a gas.
Anche chi ha optato per un contratto a prezzo fisso, malgrado la prospettiva di un prezzo stabile nel tempo, non sarà immune agli aumenti. Tutti i contratti a tariffa fissa prevedono infatti la possibilità di rincari periodici, seppur inferiori rispetto a quelli del mercato libero a prezzo variabile.
Le bollette del gas tornano a pesare sulle famiglie italiane. I dati parlano chiaro: a dicembre 2024, infatti, le tariffe del gas sul mercato libero hanno registrato un aumento medio del 2,5% per i contratti a prezzo fisso. Ecco perché il riscaldamento domestico con caldaia a gas appare quasi come un lusso ingestibile per tantissimi consumatori.
Non è detto che chi ha sottoscritto un contratto a prezzo fisso pagherà meno. La spesa media annuale nel 2024 sembra in rialzo sia per le forniture a costo fisso che per quelle a costo variabile. E la causa reale di questo rincaro generale non è oggi chiara. Ma si paventa un trend negativo sui costi della caldaia a gas anche nel 2025.
Si nota una preoccupante contraddizione nel mercato. I prezzi internazionali di fornitura sono in calo, ma le bollette tornano alte. Sul PSV italiano, il prezzo al 20 dicembre 2024 è sceso a circa 0,46 euro/Smc. Il dato ha quindi registrato un calo del -61,8% rispetto al dicembre 2021. Il TTF di Amsterdam è passato invece da una quotazione pari a 120 €/MWh del dicembre 2021 a un 43,8 €/MWh relativo a oggi. E qui il calo è superiore al 63%.
Secondo i dati di Assium, l’associazione degli utility manager, chi sceglie il contratto a prezzo fisso deve prepararsi a spendere più di 1.700 euro all’anno: questo è il costo per un consumo familiare standard di 1.400 metri cubi di gas. E in certe zone d’Italia si arriva a una spesa media annuale di quasi 1.900 euro.
Per le famiglie l’80% del consumo annuo di gas si concentra nei mesi invernali, ed è quindi essenziale adottare strategie per evitare sorprese in bolletta. Le tariffe del gas variano da Regione a Regione, e sembrano influenzate da diversi fattori… Come per esempio la distanza dalle infrastrutture, la densità abitativa e le politiche energetiche locali. Dove si paga di più? A Roma. E al secondo posto c’è Napoli.
Ma cosa può fare il consumatore per contenere i costi della caldaia a gas? I consigli sono i soliti: ridurre i consumi di gas per contenere la spesa, provando a isolare meglio termicamente l’abitazione, evitare di impostare temperature troppo elevate e spegnere il riscaldamento quando si è fuori casa o si dorme…
I contratti a prezzo variabile sembrano meno cari, ma solo nell’immediato: l’incremento medio è dello 0,55% rispetto a novembre. Ma di base si possono risparmiare circa 30 euro rispetto ai contratti fissi. Va però considerato che questo risparmio potrebbe essere eroso da futuri rialzi delle quotazioni internazionali.
This post was published on 27 Dicembre 2024 6:59
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