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Questo gioco horror può spaventarti senza jumpscare o corpi dilaniati, usando solo atmosfera weird, spazi liminali ed emoji giganti

Siete stanchi dei soliti horror che puntano tutto sui jumpscare per terrorizzare il giocatore? Con Dreamcore potrete vivere un’esperienza agghiacciante, in modi decisamente diversi.

Negli ultimi anni, sono tantissimi i giocatori che, per ricercare un’esperienza diversa dal solito, senza spendere decine e centinaia di euro, si sono buttati a capofitto nel rabbit hole degli indie horror. Titoli che spesso vengono creati con budget estremamente limitati e che magari non hanno nemmeno vro e proprio gameplay all’interno, rivelandosi più dei walking simulator che puntano tutto sul creare esperienze adrenaliniche e terrorizzanti.

Questo gioco horror può spaventarti senza jumpscare o corpi dilaniati, usando solo atmosfera weird, spazi liminali ed emoji giganti (player.it)

Fare paura ai videogiocatori più smaliziati però, diventa sempre più complicato e spesso si punta su espedienti parecchio semplici e scontati, come i jumpscare: quelle situazioni in cui, all’improvviso, si verifica un evento (un forte rumore, una figura inquietante che compare sullo schermo), che ha l’immediato effetto di far sobbalzare il giocatore. Degli sviluppatori però, ci hanno dimostrato che non sono sempre necessari i jumpscare, per creare un’esperienza agghiacciante.

Una passeggiata tra stanze infinite, senza mappe né bussole

Uscito a gennaio di quest’anno, Dreamcore ha da subito fatto impazzire i fan delle esperienze horror. E sia chiaro, bisogna parlare di un’esperienza, nemmeno chissà quanto interattiva, per tutti coloro che amano pratiche in stile urbex o simili, immergendosi in luoghi abbandonati, sconosciuti e colmi di mistero. Un po’ quello che, nel mondo videoludico, sono le backroom.

Come accennato in precedenza, la particolarità di Dreamcore è proprio che, nonostante la sua natura tetra, non presenta nulla che possa somigliare a un jumpscare. Ma allora, perché dovrebbe rientrare tra le esperienze horror più interessanti del 2025? Beh, gli elementi di cui discutere sono molti più di quanto si potrebbe pensare.

Prima di tutto, per definire Dreamcore, si potrebbe parlare di una sorta di walking simulator, senza alcuna direzione prestabilita, totalmente sfornito di un HUD che possa aiutare a orientarsi o anche solo a… sentirsi in un videogioco. Il gioco punta infatti a creare un ambiente realistico e immersivo, facendo vagare il giocatore tra livelli “abbandonati”, labirintici e contorti, che danno un po’ la sensazione di essere infiniti.

Come recita la descrizione di Steam:

“Esplorate gli spazi liminari come mai prima. Dreamcore è un viaggio psicologico nel più grande mondo liminare mai creato. Nessuna guida, nessun percorso: solo l’intuizione. Saprete orientarvi in un mondo fatto per farvi perdere il senso della realtà?”

Sarà facile perdersi e… non sarà gradevole. Sul vostro cammino, potrete incontrare varie presenze, che contribuiranno a farvi andare avanti col batticuore: inquietanti emoji sorridenti, simboli e scritte sui muri, rumori raccapriccianti, oggetti strani e giochi di luce. Si punta tutto sulla suggestione, offrendo ore di passeggiate da affrontare a occhi socchiusi. Dreamcore, l’incubo degli agorafobci, sviluppato da Montraluz e distribuito da Tlön Industries è attualmente acquistabile su Steam e sul PS Store!

This post was published on 20 Ottobre 2025 23:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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