The Legend of Zelda: Breath of the Wild è uscito sul mercato da qualche anno ed è considerato, da molti, il migliore titolo della saga dedicata alle gesta di Link.
Tuttavia, nel corso del tempo, Nintendo ha rilasciato alla stampa, aneddoti e curiosità dedicate al titolo.
A quanto pare, i vari NPC che popolano il mondo di BOTW sono stati creati con un tool molto simile a quello che tutti noi abbiamo usato per creare il nostro Mii, caratteristico avatar Nintendo apparso con la celebre Wii al suo debutto, nel 2006.
Come è possibile? Grazie ad una ricerca della dataminer HEYimHeroic, che si autodefinisce sul suo profilo Twitter “esperta Mii“, ha scoperto che all’interno dei file di BOTW i personaggi non giocabili sono chiamati “UMii” (Ultimate Mii?), che usano – come potete vedere nel tweet – combinazioni di componenti facciali ridefinite e migliorate degli avatar Mii per adattarsi allo stile artistico del gioco.
Nintendo ha quindi potuto utilizzare le basi di tool vecchio per dare vita agli abitanti di Hyrule, ve lo sareste mai aspettato?
This post was published on 4 Gennaio 2021 16:13
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