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Microsoft: il futuro sono i giochi tra i blockbuster e gli indie

Quella Microsoft è stata una delle migliori conferenze E3 2018, a detta di moltissimi. L’annuncio che ha sorpreso tutti non ha riguardato però un videogioco in particolare, ma l’acquisizione di quattro studi affermati (così come la fondazione di uno del tutto nuovo chiamato The Initiative): Ninja Theory, Playground Games, Undead Labs e Compulsion Games. Questa strategia, come abbiamo descritto in un precedente articolo, ha raccolto larghi consensi e pare punti verso una nuova direzione.

Questa è stata esplicitata da un dirigente molto importante di Microsoft. In un’intervista pubblicata ieri da PC Games Insider, infatti, il Vice Presidente di Microsoft Game Studios, Matthew Booty, ha rivelato alcune delle ragioni dietro a queste acquisizioni. Apparentemente, l’obiettivo era quello di ampliare il portfolio con titoli tripla A esclusivi per Xbox One (e console future). In realtà, Microsoft vuole puntare su un livello intermedio dell’intrattenimento videoludico: giochi che stiano tra i blockbuster e gli indie.

Microsoft vuole tripla A con anima indie

Matthew Booty ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sui progetti futuri dell’azienda per cui lavora:

Mentre il settore sta crescendo su tutta la linea, sembra che ci siano meno team e studi di sviluppo focalizzati su giochi di livello intermedio che si collocano tra blockbuster triple-A da una parte e giochi indie più piccoli dall’altra. Quelli sono gli studi a cui siamo interessati per una collaborazione in questo momento, team che possono fare giochi di qualità, ma che si collochino in un livello intermedio. I tripla A fanno parte della nostra famiglia, ma Microsoft Studios può concentrarsi ora su artigianato e innovazione e accelerare la crescita creativa di questi team.

Non siamo mai stati focalizzati sulle dimensioni di uno studio o sul numero di acquisizioni. Indipendentemente dalle dimensioni, gli studios sviluppano culture uniche che alimentano la loro creatività e innovazione. Per noi è arrivato il momento di trovare i team giusti che non solo offrano grandi giochi ma si adattino bene anche alla famiglia Microsoft Studios. Riteniamo inoltre che la diversità dei contenuti sia preziosa. C’è valore nell’avere studi in diverse parti del mondo, dal momento che queste squadre offrono punti di vista unici e talenti unici allo sviluppo del gioco. Siamo fortunati ad avere una grande line-up di franchise tripla-A di lunga durata con Halo, Gears of War, Minecraft, Forza, Age of Empires e così via. L’aggiunta di team più piccoli con un focus su personaggi e storie aiuta a completare il portfolio.

Queste esternazioni non sono del tutto nuove, infatti qualche giorno fa anche Bioware dichiarò qualcosa di simile, dicendo di volersi concentrare su giochi più piccoli e immediati, a metà tra i tripla A e gli indie.

This post was published on 19 Luglio 2018 11:14

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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