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Recensione | The Quest Kids

QKEvidence

Come mi piacciono i giochi fantasy. Come mi piacciono i giochi fantasy pieni di tessere da rivelare. Come mi piacciono i giochi fantasy pieni di tessere da rivelare, adatti anche ai bambini.

Ma esiste un gioco del genere? Non ancora, ma è solo questione di tempo.

Oggi torno a parlare di Kickstarter che, per chi non lo sapesse, è un’azienda americana che finanzia progetti in tutto il mondo. Il progetto di oggi si chiama The Quest Kids ed è il gioco che racchiude tutte le caratteristiche che, come vi dicevo prima, mi piacciono da morire.

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Scatola e materiali

Sulla scatola è indicato che ci si può giocare dai 5 anni in su,  che una partita dura solo mezz’ora e che si possono coinvolgere dai 2, ai 4 giocatori.

Le immagini ci mostrano pedine, carte, token, tessere di vari colori, delle gemme colorate e un grazioso sacchetto verde – adoro i giochi col sacchetto. La grafica è semplice, ma adatta a un pubblico molto giovane.

The Quest Kids è prodotto dalla Treasure  Falls Games,  una casa che con questo primo lancio desidera dedicarsi alla realizzazione di giochi che possano piacere sia ai bambini, che ai loro genitori (e magari anche a umili scrittori di recensioni, perché no…)

Ho dato un’occhiata al gameplay, da quel che sono riuscito a capire dagli amici di Before You Play, in The Quest Kids, ciascun giocatore controlla uno di 4 giovani eroi e, come nelle migliori tradizioni fantasy, ha l’arduo compito di condurlo nel luogo dove i sogni e le ambizioni di ogni eroe si realizzano, o s’infrangono miseramente. Parlo naturalmente del dungeon.

In Quest Kids il dungeon è rappresentato da una serie di tessere che ricoprono la plancia di gioco. Le tessere possono essere normali o cattive. Le cattive sono quelle rosse e possono portarci tanta fortuna e gloria, ma anche grossi, grossi guai.

Sono diversi gli aspetti interessanti di questo gioco, tra questi, la semplicità: un family game veloce che può facilmente introdurre i bimbi nel mondo dei giochi fantasy. Un minimo di strategia da non renderlo un banale gioco dell’oca (i giocatori hanno delle missioni personali da dover risolvere). Infine, l’aspetto collaborativo che, come ben sapete, fa esplodere di gioia l’educatore che c’è in me.

Praticamente, nel corso della partita, se uno degli eroi non ha la forza necessaria per sconfiggere un nemico può chiedere aiuto agli altri giocatori che, se sono veri eroi, non esiteranno a fornire ogni aiuto possibile.

Se invece a giocare sono gli adulti, ne vedremo delle belle.

Il gioco ha già raggiunto l’obiettivo per la pubblicazione, non resta che aspettare che arrivi in Italia, se la meccanica è interessante (pare proprio di sì), possiamo sperare in un gioco per bambini degno di questo nome.

Siamo pronti ad aggiornare questo articolo non appena avremo nelle mani la scatola!

[ARTICOLO IN AGGIORNAMENTO]

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