Per esplorare lo spazio profondo ci sarà bisogno di una nuova tecnologia. La NASA sta sperimentando questo nuovo carburante stellare.
Uno dei limiti, forse il più grande in assoluto, dei viaggi spaziali è il tempo che gli astronauti impiegherebbero con le tecnologie attuali per raggiungere stelle e pianeti che tanto ci affascinano. Si tratta dei limiti della fisica stessa, per cui si può percorrere uno spazio in un determinato tempo e a una certa velocità, stabiliti da altre leggi della fisica.
Per lo spazio stellare, la questione più grande sono le distanze e anche la necessità di riuscire a far staccare dalla Terra oggetti grandi e pesanti come grattacieli, che devono vincere la forza di gravità per poter continuare l’esplorazione.
La NASA è da sempre alla ricerca di nuove soluzioni che riguardino non solo la costruzione degli shuttle ma anche il carburante da utilizzare. Dal sito ufficiale dell’ente americano per lo spazio arriva ora un’interessante novità proprio su un nuovo carburante per i viaggi interstellari.
La tecnologia che la NASA utilizza da tempo sia per i sistemi di viaggio sia per oggetti straordinari come il Mars Rover è una tecnologia raffinata da oltre 60 anni e che si basa su batterie nucleari, ovvero batterie che funzionano con dei radioisotopi collegati a sistemi che trasformano il materiale radioattivo in energia vera e propria.
Il principio però è abbastanza basilare: l’energia termica viene trasformata in energia elettrica. L’unica differenza, rispetto per esempio a un classico motore endotermico, è che i pistoni nel cosiddetto convertitore Stirling sono liberi di muoversi all’interno del motore. La fonte dell’energia termica per ora sono sempre stati i radioisotopi a base di plutonio, in particolare il plutonio-238.
Adesso però, grazie a una ricerca che sta avvenendo presso la University of Leicester, c’è un nuovo candidato che potenzialmente potrebbe trasformare i viaggi nello spazio: un nuovo isotopo, ovvero l’americio-241. I test che sono stati condotti hanno poi evidenziato come il nuovo design del motore con la batteria alimentata dall’isotopo di americio-241 abbia anche una maggiore capacità di resistere in caso di anomalia.
Probabilmente è ancora presto per cambiare tutti i sistemi di alimentazione degli shuttle, ma è comunque un passo avanti che consente di guardare all’esplorazione dello spazio più profondo in modo meno astratto. Questo perché, riuscendo ad avere carburanti più efficienti e in grado di lavorare più a lungo, abbiamo anche potenzialmente risolto alcuni dei problemi relativi proprio all’esplorazione spaziale. Il che, a sua volta, ci permette di guardare a questa frontiera in modo nuovo.
This post was published on 26 Luglio 2025 14:55
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