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Editoriali

Vi racconto il mio mese orribile su Fifa 18, ennesimo fallimento EA

FIFA 18: CRONACA DI UN FALLIMENTO EA

La EA, lo sappiamo, ha la capacità di trascinarsi addosso mari e fiumi di polemiche. Dopo la spinosa vicenda delle microtransazioni in Star Wars Battlefront II, risolta da un diktat di mamma Disney, torniamo a parlare di quello che non va e lo facciamo nel loro titolo di punta, Fifa 18.

La modalità più giocata e amata di Fifa 18 è chiaramente l’Ultimate Team. Una modalità dalla concezione geniale, che unisce l’amore per le figurine (che ogni appassionato di calcio da sempre adora) a quella per le sfide online in uno dei giochi di calcio più amati. I giocatori, nel costante tentativo di rinforzare le proprie rose arrivano a spendere anche cifre importanti per aprire più pacchetti possibili sperando nel giocatore in grado di cambiare la loro stagione. Tutto bello, se non fosse che poi, per motivi che francamente ignoriamo, ci sono dei giocatori che rendono ben oltre le loro “skill”. Non si spiega altrimenti come mai, dopo qualche mese di gioco, tutti abbiano un Gabriel Jesus in grado di spaccare letteralmente ogni difesa a discapito di un overall modesto, o la mostruosità di Lozano. Da questo punto di vista però va detto che la EA è abbastanza solerte nell’intervenire quando qualcuno trova bug o usa comportamenti scorretti che finirebbero per gettare ombra sulla loro gallina dalle uova d’oro.

Ecco Gabriel Jesus, uno dei tanti misteri della fede FUT

Lo stesso non si può dire per le altre modalità dello stesso titolo. Tralasciando per un momento gli aspetti offline del gioco, vorrei soffermarmi su una delle modalità più abbandonate e bistrattate di sempre in Fifa, il Pro Club. L’idea del Fifa Pro Club, sulla carta, è bellissima. Undici giocatori online, ognuno con il controllo di un singolo ruolo, che si sfidano in appassionanti partite fino a ventidue giocatori. Il calcio “vero”, più di ogni altra modalità in cui, a conti fatti, per un giocatore controllato, altri 10 sono lasciati alla CPU. Il problema è che, a differenza di quanto ad esempio avviene per NBA 2K, dove livellare il giocatore personale costa fatica e tempo e nel quale molti giocatori ricorrono alle microtransazioni per farlo, in Fifa, il Pro Club non porta alcun guadagno extra e dunque non merita che ci si investano risorse o tempo.

Esiste una nutrita schiera di appassionati (compreso il sottoscritto) che negli anni ha dato vita a numerosi tornei di Pro Club, con tanto di Serie A, B, C, Lega pro, nazionali, provini, calciomercato. Un movimento che vive grazie ai forum indipendenti e alla possibilità di organizzare amichevoli online tra squadre. Il tutto, ovviamente, fuori da Fifa, visto che, ad oggi, non esiste la possibilità di creare una Lega online nel gioco. Ebbene, in Fifa 18, per molti mesi, le amichevoli non funzionavano, rendendo di fatto impossibile giocare tra club competitivi. Prima prova di quanto poco, alla EA interessasse questo mondo. Da qualche settimana poi, è arrivata l’ultima beffa. Alcuni utenti hanno trovato il modo di portare i loro player a 99, riuscendo ad ottenere 99 in tutte le caratteristiche. Questi omini, impossibili da ottenere giocando normalmente (l’overall massimo cambia da ruolo a ruolo e si attesta intorno al 94) corrono in maniera anormale, tirano segnando sempre e rendono l’esperienza di gioco dei player onesti completamente falsata.

Ecco un giocatore con Overall 99

Poco male direte voi, hanno 99, ci vuole poco a trovarli e bannarli. Peccato che nessuno lo abbia fatto. Alla EA non interessa se qualcuno ha un omino palesemente irregolare, il Pro Club non porta soldi quindi non merita che ci sia onestà e fair play. Una situazione paradossale che spinge altri giocatori a potenziarsi l’omino per competere con coloro che sono irregolari. Una corsa al cheat mai vista in un titolo che dovrebbe essere un tripla A. Una politica folle, completamente orientata a tutalare unicamente i propri interessi e non il proprio pubblico. Siamo davanti ad un ennesimo fallimento EA, questa volta più ancor più grave, perché indice della vera e unica forza propulsiva dietro al colosso nord americano. Per avere una cosidetta “pezza” al problema, è stato necessario attendere una patch uscita il 31 gennaio. Questa patch, non solo non ha bannato nessuno di coloro che hanno bellamente usato giocatori a 99 per due mesi, ma li ha solo riportati al tetto massimo (sic). Segno che ieri, oggi e domani, per qualcuno, più che utenti, più che risorse o appassionati, noi saremo sempre e solo semplici polli da spennare, con buona pace di tutti.

This post was published on 3 Febbraio 2018 12:00

Mauro Zini

Collaboratore presso Lineadiretta.it e Player.it. Appassionato di libri, cinema, serie Tv e videogiochi. Nerd da quando non era di moda esserlo. Coach di basket e istruttore di minibasket accreditato presso la FIP.

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