Nessun dubbio: chi ha comprato Bitcoin nel 2010, oggi è ricco. Se ci si è avvicinati alle criptovalute di recente?
Conoscete la storia del programmatore che nel 2010 comprò due pizze per 10.000 Bitcoin? Il tizio sponsorizzò tutto contento il suo “affare” sul web, mostrandosi in una foto con i figli e due pizze. Be’, se non le avesse comprate e avesse conservato quelle monete digitali, oggi avrebbe più di un miliardo di euro…
Visto ciò che sta succedendo nei mercati, anche chi ha investito solo ultimamente nel settore crypto potrebbe diventare presto ricco. Certo, bisogna sempre far attenzione. La storia ci insegna che ogni corsa all’oro ha eroi e vittime. C’è sempre chi vince e chi si rovina.
Oggi, comunque, la fiducia del mercato è molto alta e i prezzi sono saliti. Ma la volatilità resta evidente. E una criptovaluta non vale l’altra. La ricchezza non è dunque un concetto da abbinare automaticamente al possesso di criptovalute. Conta anche scegliere o aver scelto quella giusta.
Ma intanto siamo di fronte a una svolta storica. Su spinta di Donald Trump, la SEC, la potente autorità che vigila sui mercati finanziari americani, ha deciso di cambiare rotta. Non una virata dettata dalla contingenza o una piccola revisione di direzione…
Il Project Crypto, un’iniziativa lanciata ufficialmente il 31 luglio 2025 dal presidente della SEC Paul Atkins, mira a integrare la blockchain e la tokenizzazione nella regolamentazione dei mercati finanziari tradizionali. In pratica il mercato ufficiale è pronto a creare nuove regole sui titoli per permettere che azioni, obbligazioni e altri strumenti finanziari siano scambiati direttamente “on chain”, cioè sulla blockchain.
La SEC ha dettato cinque direttrici strategiche. Si partirà da una classificazione normativa chiara, che permetterà di distinguere tra security, commodity, stablecoin e utility token. La seconda strategia riguarda gli incentivi per ICO e airdrop. Cioè la regolamentazione delle raccolte fondi e delle distribuzioni di token, che d’ora in poi saranno legalmente possibili con regole trasparenti
La terza fase è quella della tokenizzazione degli asset tradizionali. In pratica, azioni e bond potranno essere rappresentati come token digitali. La quarta strategia passa dal riconoscimento della DeFi e della self-custody. Tradotto: gli utenti potranno usare dei wallet personali o degli strumenti decentralizzati senza essere criminalizzati.
Saranno infine regolamentate le cosiddette super-app finanziarie, quelle che mettono insieme trading, fin-tech, assicurazioni e mining. Fino al 2024, la SEC si era schierata formalmente contro il mercato crypto.
C’erano state addirittura varie cause legali intraprese contro giganti del settore come Binance e Coinbase. Ma Trump ha dettato una nuova linea e la SEC ha deciso di aprirsi alla finanza digitale. Per tutti i possessori di Bitcoin o altre criptovalute è una grande notizia.
La SEC, in sostanza, ha finalmente chiarito cosa è un titolo e cosa no. E, d’ora in poi, la maggior parte delle criptovalute non sarà più trattata come security. Diminuisce quindi il rischio di delisting dagli exchange e ci sarà molta più stabilità per gli investitori. Inoltre gli utenti potranno custodire i loro asset senza dover passare per intermediari e le piattaforme DeFi potranno operare legalmente.
This post was published on 4 Agosto 2025 6:55
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