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Disastro Google: l’IA Antigravity ha completamente cancellato i dati di uno sviluppatore senza alcuna autorizzazione

L’agente IA d Google noto come Antigravity, avrebbe interpretato male un comando di un utente, cancellando un’intera partizione di dati dal PC.

L’IA è il futuro e bisogna accettarlo. Una frase che si sente sempre più spesso e che non può non essere vera: è innegabile che l’IA stia entrando, in maniera sempre più rapida e invasiva, in ogni aspetto del mondo “produttivo” e lavorativo, con le grandi corporazioni del tech che hanno iniziato ormai una corsa all’oro, per tentare di ottenere il modello di IA più performante in ogni ambito. La cosa però, non è scevra da criticità.

Disastro Google: l’IA Antigravity ha completamente cancellato i dati di uno sviluppatore senza alcuna autorizzazione (player.it)

In tanti chiedono a gran voce maggior regolamentazione per l’utilizzo dell’IA e i vari casi di personale licenziato, magari proprio dopo aver finito di “addestrare” un’IA, sono emblematici del discorso che nessuno pare voler affrontare seriamente, a livello sociale e politico. Ma pensando a implicazioni diverse, come quelle dell’obbedienze dell’IA all’uomo, sono altri i problemi che nascono e che a quanto pare, anche ai “piani alti” sono difficile da controllare.

Il caso Antigravity

Google, come tante altre big del tech in tutto il mondo, sta portando avanti ricerche continue sull’IA. Per farlo, ha dato vita a uno spazio virtuale chiamato IDE (Integrated Development Environment) che permette agli sviluppatori di raggruppare tutti gli strumenti necessari per scrittura di codici, debugging e tutte le altre azioni che potrebbero essere necessarie. A questo punto però, nasce un problema.

L’intento di Google (come di altre aziende) è quello di sviluppare modelli IA che possano essere indipendenti e che riescano ad autogestirsi. Antigravity è esattamente questo: un modello IA che permette agli sviluppatori di occuparsi di altre faccende, mentre continua a scrivere codici o gestire tutti i vari comandi dati in precedenza. Bisogna stare molto attenti a ciò che si chiede.

Lo ha imparato a sue spese uno sviluppatore che, come racconta, avrebbe assistito inerme ad Antigravity che cancellava l’intero contenuto della partizione D: del suo computer. Alla base vi sarebbe un comando mal interpretato e un’inspiegabile mancanza di richiesta di autorizzazioni ulteriori. Lo sviluppatore era al lavoro su una piccola applicazione. Per completare l’operazione, era necessario ripulire le cache e, una volta inserito il comando di “cancellare tutto”, l’IA ha chiaramente capito qualcosa di diverso.

Tutti i file del drive sono stati eliminati e nonostante i tentativi dello sviluppatore di recuperarli, non c’è stato modo. Quando lo stesso dev ha chiesto spiegazioni all’IA, su quella scellerata azione, Antgravity avrebbe risposto in modo “emotivo”, dicendosi profondamente dispiaciuto per l’accaduto. Un evento davvero peculiare, che mostra quanto l’IA possa risultare imprevedibile, anche per chi giornalmente la maneggia a livello professionale.

This post was published on 10 Dicembre 2025 21:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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