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Giocare di ruolo in sicurezza ai tempi del Covid-19

E’ tempo di spolverare le schede di carta, i dadi, i pesanti e vezzeggiati manuali!

Eppure il Covid non è ancora davvero sconfitto: la nostra sicurezza personale e la nostra responsabilità sociale dovranno fare i conti con il virus ancora per parecchio tempo. Come fare, allora, per poter giocare in sicurezza nei giorni del Covid-19? Un po’ di buon senso e di impegno possono abbassare drasticamente i rischi per tutte le persone coinvolte: vi proponiamo un prontuario di buone pratiche che speriamo essere abbastanza esaustivo.

Ovviamente ci rendiamo conto che applicarle tutte potrebbe sembrare eccessivo, paranoico o troppo gravoso per molti, ma da un lato la preoccupazione non è mai troppa; dall’altro, applicare anche uno solo dei nostri consigli può dare un po’ di sicurezza in più a voi stessi, i vostri amici e i vostri cari.

Luogo di gioco

Iniziamo parlando della location di gioco. L’immaginario popolare vuole i giocatori di ruolo assiepati in qualche ingombra cantina simile a un incrocio fra una man-cave e una discarica abusiva, ma tradizionalmente il luogo tipico di gioco è invece il salotto di una abitazione, sopra a un tavolo di dimensioni medio-grandi.

Tipico gruppo di ragazzi che giocano in una cantina.
Una cosa del genere, ma con l’aggiunta di mascherine...

La sanificazione degli ambienti pre- e post- sessione può fare molto per garantire la sicurezza di chi vive abitualmente in quel luogo e degli ospiti: disinfettare maniglie, tavolo, sanitari e in generale tutto ciò che può essere stato toccato dai giocatori abbassa significativamente il rischio che essi portino il virus nell’abitazione o lo portino via da esso. Se il luogo di gioco dispone di più servizi igienici, si può adibire uno di essi ai soli ospiti, in modo da circoscrivere i luoghi da bonificare successivamente alla visita.

Il social distancing diviene una priorità: se possibile, occorre sedere ad almeno un metro di distanza l’uno dall’altro, tenendo vicini solo eventuali congiunti. Anche arieggiare il locale è importante prima, dopo e durante la sessione, zanzare e temperatura permettendo.

Complice la bella stagione, si può anche valutare di giocare all’aperto. In tale caso può fare al caso nostro un portico, un gazebo, un giardino, o anche un luogo pubblico come un parco comunale o un locale con tavoli all’aperto. La maggiore ventilazione e la maggiore possibilità di distanziamento potrebbero fare moltissimo per mantenerci al sicuro.

Dadi, matite e altri materiali

Idealmente, meno oggetti vengono toccati dalle stesse persone e meglio è. Questo potrebbe essere un problema limitato: noi giocatori di ruolo siamo famosi per essere gelosi dei nostri dadi e delle nostre matite! In caso di necessità, tuttavia, un uso frequente di gel disinfettante al tavolo potrebbe sensibilmente contenere i rischi. Ovviamente, sarebbe necessario ridurre al minimo i gesti scaramantici come soffiare sui dadi o baciarli, o alleviare la tensione mordicchiando le matite (e siete autorizzati a ridere di tutto questo solo se non l’avete mai fatto o visto fare!).

I manuali di gioco, però, sono un tipico esempio di oggetto che viene preso in mano da più persone e più volte nel corso della sessione. Oltre a evitare di umettarvi le dita con la saliva per girare le pagine (che è abbastanza disgustoso in generale, e che come “Il nome della rosa” ci ha insegnato potrebbe essere letale), vale sempre il discorso relativo all’uso di gel disinfettante per le mani.

Jorge da Burgos de "Il nome della rosa", celebre avvelenatore di libri
Volete forse essere avvelenati da un vecchio monaco bacchettone? No? Non leccate i libri!

Anche i manuali possono essere sanificati con un detergente non aggressivo e uno straccio: molti di essi hanno copertine lucide che possono essere pulite senza essere danneggiate. Consigliamo anche di preferire l’uso di manuali in PDF salvati su una cartella di rete condivisa fra i giocatori, per consentire la consultazione in autonomia e completa sicurezza.

Cibo

Ai tavoli di gdr si beve e si sgranocchia sempre qualcosa. Anche in questo caso, il problema più grosso è la condivisione, che spinge al passaggio di mano in mano. Una buona idea potrebbe essere il suddividere patatine, noccioline e altri snack in ciotole e contenitori differenti, una per ciascun giocatore, e sanificare con il gel igienizzante le proprie mani quando si riempie il proprio contenitore o quello altrui. Anche le bevande mono-porzione potrebbero essere una buona idea, con bottiglie, bottigliette e lattine dedicate.

Mangiando e bevendo si deve necessariamente rimuovere la mascherina protettiva; la cosa può essere un problema limitato se essa viene messa nuovamente al suo posto il prima possibile.

Autodisciplina

La sicurezza è una responsabilità di tutti. Al tavolo da gioco come nelle chiacchiere prima e dopo la sessione, nelle pause sigaretta, nell’alzarsi per fare il caffè o andare in bagno occorre applicare il maggior numero possibile di norme di buon senso e di autodisciplina in grado di intralciare il diffondersi del contagio.

Il primo e più necessario criterio è non esporre gli altri ai propri rischi. Se si ha motivo di ritenere di essere entrati in contatto con un malato Covid, se si ha la febbre, se si hanno sintomi compatibili con la malattia è necessario dirlo chiaramente e il prima possibile ai proprio compagni di gioco. Se ciò si verifica prima della sessione, occorre necessariamente non partecipare alla sessione di gioco; se ciò accade dopo la sessione, la comunicazione tempestiva del rischio che gli altri stanno correndo può consentire loro di non mettere in pericolo terze persone. L’uso della app Immuni può aiutare a conoscere una condizione di rischio.

Sebbene sia sempre più difficile per i più espansivi fra di noi, occorre ancora limitare al massimo saluti, abbracci, contatti fisici con gli altri giocatori (che spesso sono cari amici, rendendo la cosa più penosa). Valutate, se assolutamente dovete stringere qualcuno, la tecnica della coperta-bozzolo: buttate una coperta sopra alla persona che volete abbracciare prima di farlo, ed evitate di condividere poi il contatto con il lato “esposto” di quella coperta. E’ un po’ come buttare la giacca in faccia a qualcuno per limitarne la visuale e gonfiarlo di botte, ma molto più puccioso e con decisivi vantaggi sul piano della limitazione del contagio.

Scena di nonnismo da Full Metal Jacket, ma con i cuoricini al posto degli occhi dei partecipanti
Come in Full Metal Jacket, ma senza bavaglio, coprendo bene la testa, senza nonnismo, senza violenza…
ok, ok, esempio sbagliato.

Non toccate ciò che potete evitare di toccare, specialmente il vostro viso; lavatevi e igienizzatevi frequentemente le mani; indossate la mascherina ogni volta che siete vicini a qualcuno che non sia un vostro congiunto.

E se proprio non si può?

Se non si può, non si può: la recente esposizione a situazioni di rischio oppure la presenza in casa di un genitore anziano o una persona immunodepressa potrebbero rendere troppo pericoloso l’organizzare una sessione di gioco di ruolo “in presenza”.

In tale caso, valutate gli strumenti che ci hanno tenuto compagnia durante il lockdown (Discord, Zoom, Roll20, etc.): la compagnia di gioco può ritrovarsi virtualmente fino al superamento dell’emergenza contingente, oppure si possono realizzare sessioni ibride con uno o più giocatori in videoconferenza e gli altri al tavolo.

Stay safe, be happy!

Fiore che cresce nel cemento
Cemento, yum yum.

Per molti è un periodo complicato e difficile, ma noi giocatori di ruolo siamo come certe erbacce che crescono nelle crepe dei marciapiedi: adattabili, persistenti, e basta poco per farci contenti. Il Covid può essere efficacemente contrastato con qualche semplice accorgimento: non lasciamo che ci allontani dalle nostre passioni e dalle persone care.

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