Nel film The Martian, l’astronauta Mark Watney riesce a coltivare patate sul suolo marziano: si può fare davvero…
Il personaggio interpretato da Matt Damon sfrutta le proprie feci come fertilizzante e poi dell’acqua ottenuta chimicamente. E, in teoria, segue un approccio scientifico realistico. Sappiamo infatti che il suolo marziano contiene dei minerali utili alla crescita di vegetali. Il problema più grosso è che del tutto privo di materia organica e che contiene pure dei perclorati tossici.
La fertilizzazione con feci umane è, infine, un po’ rischiosa… A livello biologico, sulla Terra, nessun agricoltore si sognerebbe mai di concimare la sua terra con le deiezioni umane. Ma in mancanza d’altro…
Intanto, però, ci sono vari esperimenti condotti sulla Terra, come per esempio quelli svolti dalla NASA e da alcune università europee, che hanno dimostrato che alcune piante potrebbero tranquillamente crescere in simulazioni di suolo non terrestre. Il punto è che questo suolo sia opportunamente trattato e irrigato.
L’obiettivo della NASA e delle altre grandi agenzie spaziali è quello di poter sfruttare a breve la Luna come campo base. Meglio ancora se terraformabile. Il sogno sarebbe creare una colonia utile agli astronauti e agli scienziati che viaggiano nello spazio, con piattaforme, laboratori, rampe di lancio e tutto ciò che serve alla sopravvivenza.
Un interessante esperimento è stato di recente condotto da alcuni ricercatori dell’Università del Kent, guidati dal professor Nigel Mason e dalla dottoressa Sara Lopez-Gomollon. Dei dottorandi hanno piantato piantine di tè in terreni artificiali che simulano il suolo lunare e marziano, sottoponendole poi a condizioni ambientali simili a quelle dello spazio. La crescita doveva avvenire dunque a temperatura, umidità e luce controllata.
Ebbene le piantine di tè messe nel suolo simil-marziano non sono cresciute. Quelle messe nel suolo simil-lunare sono invece cresciute bene. Il risultato della ricerca è stato presentato al Space Agriculture Workshop di Bratislava, ed è stato accolto come una bellissima notizia per la ricerca sull’agricoltura spaziale.
Insomma, teoricamente, gli astronauti potranno bere tè sulla Luna. In generale, queste ricerca sono utili per sostenere il sogno della vita umana nello spazio, dato che coltivare piante commestibili è un passo fondamentale per la buona riuscita di missioni di lunga durata.
L’esperimento ha valore anche per lo studio della fisiologia vegetale in ambienti estremi. La ricerca ha insomma dimostrato che, impegnandosi, è possibile far crescere qualsiasi tipo di prodotto anche su un suolo povero, desertificato, come succede in molti angoli del globo.
This post was published on 6 Ottobre 2025 19:54
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