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Fuorigioco

Tasse meno pesanti: basta rateizzazioni a tre anni, il fisco fa meno paura

Sono sempre di più gli italiani che non riescono a pagare le tasse: la nuova riforma cerca di venir loro incontro con rateizzazioni di 120 mesi

In periodi di crisi economica come questo i cittadini sono sempre meno predisposti a pagare le tasse. I guadagni, soprattutto di commercianti e liberi professionisti, sono sempre meno e spesso è quasi impossibile riuscire allo stesso tempo a soddisfare il Fisco ed arrivare a fine mese.

Le cartelle di Equitalia continuano ad arrivare inesorabili, però. Nemmeno le rateizzazioni e le rottamazioni possono aiutare molto in un momento come questo e, così, lo Stato si trova a non aver altri modi per richiedere il denaro dovuto a chi non ha i mezzi per pagarlo.

La nuova riforma

La nuova riforma fiscale, al momento sul banco di lavoro del Governo, sta cercando di trovare una soluzione anche a questo problema, in modo da far pagare le tasse, come imposto dalla legge e dalla necessità, pur non pesando troppo sui contribuenti già fin troppo provati.

Dati confortanti dall’Agenzia delle Entrate

Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha presentato i dati relativi al recupero dell’evasione fiscale per il 2022 alla presenza del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e del viceministro Maurizio Leo. Ruffini ha sottolineato che quest’anno è stato raggiunto il livello più alto di sempre, con un recupero complessivo di 20,2 miliardi di euro. Inoltre, ha evidenziato che, a differenza del passato, quasi tutto l’importo recuperato deriva dall’ordinaria attività di controllo.

Secondo quanto evidenziato da Ruffini, 3,2 miliardi dei 20,2 miliardi recuperati sono il risultato dell’attività di “promozione della compliance”, ovvero le comunicazioni che il Fisco invia ai contribuenti prima dell’accertamento effettivo.

Dalle misure straordinarie, come la rottamazione delle cartelle, è invece giunto poco più di un miliardo di euro, mentre la nuova tornata di rottamazione avviata con l’ultima legge di Bilancio ha già raccolto 600mila adesioni. Complessivamente, l’attività di riscossione ha portato introiti per 10,83 miliardi di euro lo scorso anno.

Risulta evidente come le procedure che semplificano il pagamento offrano risultate migliori rispetto ad esazioni spietate volte a recuperare immediatamente la somma.

120 “comode” rate

L’obiettivo della riforma fiscale è quello di riscrivere le modalità di riscossione al fine di ridurre la gigantesca giacenza di 1.153 miliardi di euro di “magazzino delle Entrate”, composta da 174 milioni di cartelle (destinate a rimanere inesigibili per circa 20 milioni di contribuenti che sicuramente non saranno in grado di estinguerle).

Le nuove cartelle esattoriali mirano a superare il sistema del “ruolo”, semplificare l’accesso alla rateizzazione fino a 120 rate e allungare il termine di efficacia degli atti di riscossione.

Come ottenerle

La rateizzazione straordinaria in un massimo di 120 rate esiste già da qualche anno. Quindi adesso il Governo vuole semplificare maggiormente la procedura rendendo più facile ottenerla. Attualmente per richiederla sono necessari i seguenti requisiti.

Per richiedere e ottenere un piano di rateazione straordinario fino a un massimo di 120 rate, il debitore deve attestare una “comprovata e grave situazione di difficoltà” in cui si trova, presentando all’agente di riscossione un’istanza motivata e la documentazione che dimostra il rispetto contemporaneo di due requisiti:

  • l’impossibilità accertata di eseguire il pagamento del credito tributario secondo un piano ordinario;
  • la solvibilità del debitore in relazione al piano di rateazione concessibile. La rateazione straordinaria fino a 120 rate è concessa alle persone fisiche e alle imprese individuali con regimi fiscali semplificati (ad esempio, imprese in contabilità semplificata, contribuenti minimi, contribuenti in regime delle nuove iniziative produttive) se l’importo della rata supera il 20% del reddito mensile del nucleo familiare del richiedente. In questo caso, il richiedente deve allegare all’istanza la certificazione ISEE del proprio nucleo familiare, dalla quale risulta l’Indicatore della Situazione Reddituale (ISR). La rateazione straordinaria fino a 120 rate è concessa ai soggetti diversi dai precedenti (ad esempio, imprese individuali in contabilità ordinaria, società di persone, società di capitali) se contemporaneamente:
  • l’importo della rata supera il 10% del valore della produzione desumibile dal conto economico (ai sensi dell’art. 2425, nn. 1), 3) e 5), del codice civile) e viene rapportato su base mensile;
  • l’indice di liquidità [(Liquidità differita + Liquidità corrente)/Passivo corrente] è compreso tra 0,50 e 1.

This post was published on 15 Marzo 2023 9:00

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