Negli ultimi mesi diversi operatori hanno ridotto o modificato le offerte con servizi streaming inclusi, passando dal gratis a formule con sconti o periodi limitati.
Gli utenti ci avranno fatto di certo già caso. Fino a non molto tempo fa molti operatori includevano Netflix, Disney+, DAZN, NOW TV o altri servizi gratis per attirare nuovi clienti. Ma ora la strategia è cambiata. Al massimo gli utenti possono godere di offerte a tempo limitato, variabili da un mese solo a sei mesi gratis. Altre volte ci sono degli sconti sul prezzo pieno invece dell’abbonamento incluso.
Il trend è quello di porre sempre maggiore attenzione a bundling con fibra e mobile, evitando di regalare servizi costosi a lungo termine. Qualcosa del genere sta succedendo anche nel resto del mondo. Basti pensare alla politica di T‑Mobile, uno dei principali operatori telefonici negli USA. La compagnia che un tempo era la regina dei “freebies” permanenti ora si limita a promozioni temporanee o sconti.
Anche se i servizi streaming sono diventati apprezzati da un pubblico enorme, gli operatori preferiscono non sostenerne il costo a lungo termine. T-Mobile, per esempio, interromperà la promozione Apple TV On Us, che aveva sedotto tantissimi nuovi clienti.
Dal gennaio 2026 l’accesso gratuito ad Apple TV+ non sarà più incluso nei piani dell’operatore. I clienti con abbonamenti di fascia alta potranno continuare ad avere Apple TV+, ma solo pagando un contributo di 3 dollari al mese.
Senza troppo preavviso, dunque, i clienti che magari aveva sottoscritto un contratto con l’operatore proprio per avere l’abbonamento gratis a Apple TV+ riceveranno solo uno sconto di 9,99 dollari sul prezzo del servizio (che negli USA è stato aumentato da Apple a 12,99 euro al mese).
C’è quindi un nuovo costo da affrontare. Gli utenti che vorranno mantenere Apple TV+ dovranno pagare la differenza, cioè 3 dollari in più al mese. Ma il cambio di politica di T-Mobile non sembra una reazione al fatto che Apple abbia aumentato i prezzi dei suoi servizi.
Come anticipato, il trend è generale. Quasi tutti gli operatori telefonici, in ogni parte del mondo, stanno riducendo i freebies. Sempre negli USA, per esempio, Verizon ha eliminato l’accesso gratuito ad Apple Arcade e altri vantaggi. T-Mobile ha già chiuso programmi come Jump on Demand e la partnership con Google Photos illimitato.
E spesso gli operatori annunciano la fine delle promo con email o SMS poco dettagliati, e gli utenti scoprono il costo extra da dover affrontare solo al rinnovo.
This post was published on 23 Novembre 2025 19:52
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