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Recensioni

Street Fighter 6 | Recensione (Nintendo Switch 2)

In un mondo decisamente affollato come quello dei picchiaduro, Street Fighter 6 è riuscito sin da subito a ritagliarsi un ruolo di primissimo piano. Come abbiamo avuto modo di dirvi nella nostra recensione (se non l’avete ancora letta, potete recuperarla qui), il titolo Capcom poteva contare su tutta una serie di contenuti che lo differenziavano dai suoi illustrissimi concorrenti e che, nel tempo, gli hanno consentito di superarli con distacco.

Non ci stupisce, quindi, che proprio SF6 sia stato inserito nella line-up di lancio di Nintendo Switch 2, andando a riempire la casella dei beat’em up.

La versione da noi recensita è la Years 1 – 2 Fighters Edition, che prevede la presenza di tutti i combattenti dei primi due Season Pass. Tuttavia, sappiamo bene quanto la conversione di un titolo di questo calibro per una console come Switch 2 possa rivelarsi insidiosa e tutt’altro che agevole.

Nelle righe che seguono, vi descriveremo tutto ciò che Street Fighter 6 porta in dote sulla nuova console Nintendo, scendendo nel dettaglio ed elencando punti di forza e punti deboli del colossale picchiaduro targato Capcom.

Il picchiaduro dell’anno su Nintendo Switch 2

Il picchiaduro dell’anno su Nintendo Switch 2 (Player.it)

L’espressione che abbiamo usato poco fa non è un’iperbole: rispetto alla concorrenza, Street Fighter 6 ha saputo assurgere ad un ruolo di assoluto rilievo, sia in ambito “domestico” che in quello competitivo. Questo risultato è stato ottenuto grazie ad una sapiente combinazione di contenuti vecchi e nuovi, riuscendo a raggiungere tutta una serie di nuovi utenti, senza però perdere quegli hardcore gamer che mai hanno abbandonato il franchise Capcom.

Ed è proprio dai contenuti che partirà la nostra analisi della versione Switch 2 di Street Fighter 6.

Se il roster della Years 1 – 2 Fighters Edition arriva a comprendere ben 26 combattenti (e siamo sicuri che si espanderà in futuro), i due principali punti di forza dell’esperienza di gioco erano rappresentati dal sistema di comandi e dalla modalità di gioco World Tour, su cui ci soffermeremo più avanti.

Sin dal nostro accesso al gioco, non possiamo non constatare quanto Capcom si sia spesa in termini di ottimizzazione. Nonostante sia diversi passi avanti rispetto alla precedente console della grande N, Switch 2 non può vantare un hardware avanzato quanto quello delle ammiraglie rivali; tuttavia, al di fuori di qualche texture meno definita (visibile soprattutto in modalità handheld), Street Fighter 6 fa decisamente una gran bella figura in quasi tutte le modalità di gioco.

Collegando la console ad una TV, il divario tecnico appare ancora meno evidente, restituendoci un videogame che fa della componente estetica uno dei suoi elementi distintivi.

Anche a livello di framerate, la versione Switch 2 svolge egregiamente il suo lavoro, riuscendo a garantire i 60 fps nella modalità Fighting Ground, sia in locale che online; sempre parlando dell’online, occorre ancora una volta sottolineare la bontà del netcode implementato in SF6, che consente di trovare avversari da tutto il mondo in tempi ragionevoli, sfruttando il crossplay con altre console e garantendo combattimenti stabili ed appassionanti.

Si aggiungono a quanto finora descritto due simpatiche modalità extra, pensate appositamente per Switch 2: Battaglia Giroscopio e Battaglia Calorie. Nel primo caso, dovremo sfruttare i Joy-Con della console per compiere determinati movimenti, battendo il nostro avversario; nel secondo, invece, ad aggiudicarsi la vittoria sarà colui che, una mossa dopo l’altra, avrà consumato più calorie. Come avrete facilmente compreso, si tratta di aggiunte leggere, ma comunque capaci di intrattenere un pubblico più casual.

Modalità World Tour

Modalità World Tour (Player.it)

Il vero tallone d’Achille della versione Nintendo Switch 2 di Street Fighter 6 è rappresentata proprio dalla sua modalità di gioco più innovativa.

World Tour rappresenta una vera e propria modalità single player, una sorta di story mode che, dopo averci fatto creare il nostro avatar, ci catapulta in una città in cui sarà possibile combattere praticamente con chiunque, salendo di livello, comprando equipaggiamento e sbloccando le tecniche di praticamente tutti i personaggi del gioco. Volendo fare un esempio, la modalità World Tour è molto simile a ciò che abbiamo visto nella serie Yakuza, ma con un’esperienza di gioco interamente incentrata sui combattimenti e con delle vastissime possibilità di personalizzazione.

Ebbene, sin dal nostro primo approccio al gioco abbiamo notato che, a differenza di praticamente tutte le altre modalità, World Tour è l’unica ad avere un framerate bloccato a 30 fps. Quanto ora detto non dovrebbe stupirci più di tanto, dato che un problema simile fu riscontrato anche al lancio delle versioni PS5 ed Xbox, salvo poi essere corretto con delle patch in tempi tutto sommato brevi.

Non sappiamo dirvi se ed in quanto tempo verrà rilasciata una patch correttiva ma ad oggi, anche a causa di un’ottimizzazione grafica un po’ claudicante, World Tour è la modalità di SF6 in cui maggiormente si avverte il “solco tecnico” tra la versione Switch 2 e quelle delle console rivali.

Combattimenti fissi e portatili

Combattimenti fissi e portatili (Player.it)

C’è poco da fare: avere un titolo della qualità di Street Fighter 6 sempre “a portata di mano” è un’idea che stuzzica non poco, soprattutto grazie al suo sistema di comandi che, come già chiarimmo ai tempi del lancio, è l’arma principale con cui il titolo ha attirato molta della sua nuova utenza.

In buona sostanza, ai “Comandi Classici”, che le generazioni cresciute in sala giochi conoscono a menadito, si affiancano i “Comandi Moderni” ed i “Comandi Dinamici”; si tratta di vere e proprie “versioni semplificate”, create proprio per venire incontro a tutti coloro che si sono avvicinati da poco al franchise ed ai picchiaduro più in generale.

Tuttavia, sempre parlando di comandi, se la versione portatile di Switch 2 non è il massimo della comodità per un videogame come Street Fighter 6 (soprattutto per i giocatori più esigenti e competitivi), un discorso simile può essere fatto per i Joy-Con. La situazione migliora leggermente con il Pro Controller, che si colloca qualche passo avanti rispetto al pad standard, ma comunque lontano dalla comodità degli arcade stick; al momento non sappiamo se ci siano sul mercato dei controller di questo tipo, compatibili con il firmware di Switch 2, ma siamo sicuri del fatto che saranno la soluzione più gettonata per i giocatori maggiormente votati all’online competitivo.

Conclusioni

Street Fighter 6 riesce a colmare alla perfezione uno dei buchi più vistosi della line-up di lancio di Switch 2: quello dei picchiaduro. Il titolo Capcom, già forte di un’identità ben definita e di un’utenza già consolidata, riesce ad imporsi anche sulla nuova console Nintendo, sfruttandone l’hardware sia in versione fissa che handheld. Se l’ottimizzazione può dirsi complessivamente di buon livello, quello che lascia un bel po’ di amaro in bocca è l’esosa modalità World Tour, bloccata a 30 fps e capace di mostrare il lato meno rifinito del videogame. Tuttavia, al netto di un pad che non nasce di certo per questo genere di giochi, SF6 riesce a conquistarci anche in questa nuova versione, confermandosi come il miglior beat’em up degli ultimi anni ed un acquisto praticamente obbligato per chiunque possieda Switch 2, soprattutto se è alla ricerca di scontri emozionanti.

This post was published on 28 Giugno 2025 21:00

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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