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Dopo ben 31 anni, questa caccia al tesoro è finalmente terminata

L’incredibile storia della caccia al tesoro durata ben 31 anni e partita da un semplice libricino illustrato. Una storia incredibile piena di misteri, intrighi, tradimenti e barbagianni.

La caccia al tesoro, un’attività che spesso viene ritenuta quasi infantile ma che può diventare un ottimo metodo per coinvolgere grandi e piccini, in un’attività che comprende vari tipi di prove, che possono andare da quelle fisiche a quelle puramente intellettuali. Quanto tempo sareste disposti a dedicare a una caccia al tesoro? Un paio d’ore? Un pomeriggio? Un giorno interno o magari una settimana? Beh, in Francia c’è chi ha saputo persevera, giusto per qualche annetto.

Sulle tracce del gufo d’oro

Per 31 anni, cinque mesi e nove giorni, gruppi di curiosi, migliaia di persone, hanno partecipato a una delle più grandi cacce al tesoro di sempre. Tutto è iniziato nel 1993, quando venne pubblicato il libro illustrato “Sulle tracce del gufo d’oro”. Secondo l’autore, Régis Hauser, aveva pensato il libro come un insieme di enigmi, 11 in totale, che secondo i suoi calcoli avrebbero richiesto giusto una manciata di mesi per essere completati.

Il particolare premio

Dopo 31 anni, la caccia al tesoro iniziata nel 1993 si è conclusa. Régis Hauser era convinto che in pochi mesi, gli 11 enigmi che componevano gli step per giungere alla soluzione finale, sarebbero stati svelati. In tutti questi anni invece, ci si è avvicinati molto lentamente alla soluzione, di quelli che si sono rivelati complicatissimi enigmi di varia natura, dalla matematica alla topografia fino, ovviamente, alla logica.

Lo scopo era sempre quello di cercare le coordinate per il premio finale: una statuetta in legno di un gufo, sepolta chissà dove. Negli anni, migliaia di appassionati, che hanno poi iniziato a identificarsi come chouetteur, si sono messi alla ricerca di tale effige, mentre altre cose succedevano di contorno: l’autore del libro infatti, morì nel 2009, senza mai poter assistere alla conclusione della caccia al tesoro.

Trovato il gufo d’oro

Da quel momento, a prendere in mano la responsabilità del progetto, fu Michel Becker, illustratore del libro, che da un certo punto in poi decise di trasferire le discussioni tra appassionati da un forum a un server di Discord, così da rendere più immediate le comunicazioni. E proprio su quel server, qualche giorno fa, Becker annunciava la fine delle ricerche dopo aver ricevuto una foto del gufo ritrovato, la soluzione all’ultimo enigma e le coordinate in cui il gufo, o sarebbe meglio dire il barbagianni, giaceva.

Il premio per il vincitore però, non era certamente la statuetta in legno: quest’ultima non era altro che una riproduzione di una statuetta in oro e argento, dal valore stimato tra i 150 e i 165mila euro. Non pare dunque strano che, negli anni, Becker abbia tentato di vendere privatamente la statuetta, dato che pareva che nessuno stesse riuscendo a trovarla. I fan però si imposero e un giudice decretò che il barbagianni dorato, non sarebbe potuto essere venduto e che Becker avrebbe dovuto custodirlo finché qualcuno non lo avesse ritrovato. La persona che ha vinto la caccia al tesoro però, è al momento rimasta anonima.

This post was published on 10 Ottobre 2024 14:00

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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