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Super Mario prova dolore? Uno sviluppatore della serie Nintendo fa chiarezza

Quando si parla di Nintendo una delle prime serie che quasi sicuramente balza in mente è quella di Mario, che è diventata il marchio di fabbrica della compagnia nipponica diventando nel corso del tempo una delle saghe più remunerative e apprezzate della grande N, oltre a molte altre come The Legend of Zelda, Pokémon, Kirby, Metroid, Super Smash Bros. e Fire Emblem. Ebbene nelle scorse settimane è stato intervistato uno degli sviluppatori storici che ha lavorato alla saga dell’idraulico più famoso dei videogiochi e una delle domande postegli ha riguardato il fatto che Mario possa, o meno, provare dolore.

Una domanda posta a… Takashi Tezuka!

Takashi Tezuka – Nintendo

La suddetta domanda è stata posta a Takashi Tezuka: storico game designer che lavora in Nintendo fin dal 1984. Assieme a Shigeru Miyamoto realizzò nel 1985 il primo titolo dell’idraulico italiano: ovvero Super Mario Bros. per il Nintendo Entertainment System (noto anche con l’acronimo di NES), parallelamente è stato anche più volte direttore, co-direttore, designer, produttore e supervisore di molti giochi legati alla suddetta saga e anche a quella di Zelda.

Successivamente è stato anche direttore di Nintendo EAD (Entertainment Analysis & Development): una delle più grandi divisioni interne della grande N, che venne pesantemente riorganizzata nel 2004 venendo suddivisa in 6 team diversi sparsi tra Kyoto e Tokyo. Questa divisione interna è famosa per aver lavorato a diversi titoli oltre a Super Mario, tra i quali abbiamo The Legend of Zelda, F-Zero, Star Fox, e Pikmin. Infine a partire da settembre del 2015 l’intera divisione è stata riorganizzata Nintendo Entertainment Planning & Development (grazie all’unione con Nintendo Software Planning & Development).

Ma Mario prova dolore o no?

Nelle sue innumerevoli avventure, Mario ha dovuto affrontare una miriade di nemici che in un modo o nell’altro l’hanno messo alle strette, in buona parte dei casi mettendolo fuori gioco. Appunto per questo c’è da chiedersi se in quegli attimi il povero idraulico abbia provato effettivamente dolore: questa è la domanda che è stata posta a Takashi Tezuka da parte della redazione di The Verge e a riguardo ha detto che non c’è una risposta univoca ed effettiva, per quanto abbia lasciato intendere che lo provi.

Comunque sia, Tezuka nell’intervista rilasciata ha in seguito sviato su un’altra questione, che si ricollega alla domanda precedentemente descritta: ovvero l’elemento più importante da considerare sono le emozioni che il giocatore prova nel momento in cui Mario viene sconfitto o letteralmente arso vivo da Bowser. Non a caso a riguardo ha detto quanto segue:

“Se il giocatore sente che Mario prova dolore, è un’esperienza migliore, piuttosto che discutere se Mario senta effettivamente dolore”

Takashi Tezuka – The Verge

Dunque, dulcis in fundo, Mario prova o no dolore? Sì, molto semplicemente. Nel corso delle sue innumerevoli avventure ha affrontato tanti nemici diversi che lo hanno attaccato ed è altrettanto stato sconfitto allo stesso modo: cadendo, venendo bruciato o schiacciato. Per forza di cose è normale che abbia provato dolore: certo, stiamo comunque parlando di una serie pensata per essere accessibile a tutti e dunque il dolore provato – a livello di espressioni e di effetti a livello fisico – non potrà mai essere chissà quanto realistico o cruento, ma in ogni caso Mario e tanti altri personaggi della saga sono in grado di provarlo.

Che dire, una domanda assai singolare quella posta a Tezuka che più volte ha tentato di sviare l’attenzione da essa per concentrarsi su altro (e non lo biasimo per averlo fatto, visto che il connubio dolore e Mario è assai singolare).

This post was published on 3 Aprile 2024 13:30

Matteo Perini

Mi sono avvicinato al mondo dei videogiochi nel 2003, quando mi venne regalato il GameBoy Color assieme a Pokémon Cristallo e al gioco di Alien. Nel corso degli anni mi sono appassionato a moltissime saghe, in primis Pokémon seguito da Gears of War, COD, Halo, Metal Gear Solid, The Elder Scrolls, Fallout e Dark Souls. Parallelamente alla mia ossessione per i videogiochi, ho coltivato anche quella per la lettura di libri e di manga, avvicinandomi progressivamente alla scrittura: iniziai così a scrivere prima per Pokémon Millennium - aprendo allo stesso tempo dei blog personali chiamati "Historia Italiae" e "Genshin Odyssey" - per poi approdare su Player.it. Spinto da questa mia passione per la scrittura e la letteratura - oltre ovviamente alla storia - decido così di iscrivermi alla facoltà di lettere moderne dell'Università degli Studi di Verona, percorso che sta quasi per giungere alla sua conclusione.

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