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Child of Light – Recensione

UbiSoft ha stupito tutti alla fine dello scorso anno, annunciando Child of Light, esperimento decisamente particolare per una società che tende a produrre solamente giochi Tripla A di grande impatto come Assassin’s Creed. Child of Light invece è un gioco dal lato artistico particolarmente sviluppato, con uno stile grafico accattivante e un gameplay vecchia scuola che a conti fatti si dimostra vincente. Un indie RPG sviluppato da UbiSoft? Esatto, non siete impazziti e nel corso della recensione vi spieghiamo perchè la casa francese ha dato vita ad un titolo particolarmente riuscito sotto tutti gli aspetti.

Mi illumino di immenso
Child olf Light è un gioco che si ispira ai più noti GDR giapponesi, a partire dalla trama, che ci mette nei panni della piccola Aurora, figlia del duca D’Austria dispersa nel mondo magico di Lemuria. Un gioco che presenta un’atmosfera fatata, nonostante le meccaniche JRPG il gioco presenta una visuale a scorrimento laterale, come unqualsiasi platform 2D: non mancano comunque fasi esplorative, visto che la protagonista imparerà presto a volare, potendosi muovere liberamente tra le varie aree. I livelli non sono molto ampi e le mappe non appaiono particolarmente estese, nonostante questo non mancano segreti da scoprire e contenuti bonus da sbloccare. La piccola Aurora è accompagnata da un piccolo lucciolino di nome Igniculus, una creatura magica capace di illuminare caverne e luoghi bui.
Particolarmente interessanti i combattimenti, che ricordano quelli di Grandia II e altri capolavori del genere, con una barra dell’energia che si svuota progressivamente ad ogni colpo subito, sebbene la difficoltà generale sia decisamente barra: raramente vi capiterà di morire ed essere sconfitti è un’eventualità comunque molto remota.
Altro difetto rilevante è una certa linearità del gameplay: non ci sono infatti direzioni alternative da prendere e i percorsi sono praticamente obbligati, limitando di fatti la componente esplorativa, se escludiamo l’apparizione di qualche dungeon non troppo difficile da risolvere. Interessante invece il sistema di bonus e power-up, che permette di aumentare le varie barre (energia, magia e resistenza) tramite delle gemme che potremo ricevere dopo aver eliminato i vari nemici.
Nonostante i piccoli problemi elencati, Child of Light riesce a brillare di luce propria in particolar modo per quanto riguarda la trama, ricchissima di colpi di scena e narrata in maniera sublime, nonostante la qualità non eccelsa dei sottotitoli, che priva il gioco di gag e battute presenti invece nell’edizione originale. La non brillante traduzione purtroppo rovina in parte l’atmosfera e rende la narrazione più confusionaria.
Una fiaba magica
A livello estetico, Child of Light si caratterizza per un comparto artistico di altissimo livello: i fondali 2D sembrano quadri dipinti con gli acquarelli, così come i personaggi, certo il tratto non è sempre preciso e spesso si assiste ad un design fin troppo “sporco”, aspetto che tuttavia si sposa a pennello con la natura della produzione. Il gioco utilizza il motore UbiArt, lo stesso utilizzato per Rayman Origins e Rayman Legends. Altro aspetto degno di nota è quello relativo al comparto audio, con musiche leggere e fatate ed effetti particolarmente curati, in linea con l’atmosfera del gioco.
Per quanto riguarda la longevità, segnaliamo l’estrema brevità dell’avventura: Child of Light può essere portato a termine in appena 3-4 ore (anche meno, evitando le quest secondarie), tempo comunque di qualità, che non vi farà rimpiangere le ore spese su questo gioco. Estremamente limitato il multiplayer: un secondo giocatore può controllare Igniculus, anche se alla fine non si riscontrano particolari benefici, sebbene i giocatori più giovani o i genitori potrebbero apprezzare non poco questa caratteristica.
Giudizio finale
Child of Light è un titolo molto particolare, sicuramente una produzione diversa dal solito e un esperimento particolarmente riuscito sotto (quasi) tutti i punti di vista. Graficamente immenso, stilisticamente perfetto, artisticamente notevole, con un gameplay di altissimo profilo. Peccato per una longevità decisamente bassa e per un livello di difficoltà risibile, fattori che comunque non rovinano un prodotto praticamente perfetto. Il costo è comunque irrisorio (14.99 euro) e considerando la cifra possiamo tranquillamente passare sopra ai piccoli difettucci citati in sede di recensione. Se state cercando un prodotto curato, divertente e originale, potete acquistare Child of Light ad occhi chiusi.

This post was published on 29 Aprile 2014 16:09

Redazione Player.it

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