Peggio di così non poteva andare… Elon Musk continua ad affrontare concenti delusioni. Cos’è accaduto ad Austin.
Elon Musk si lascia conquistare troppo spesso da certe idee ardite e non si arrende finché non riesce a trasformarle in realtà. E Austin, nei piani del miliardario sudafricano, sarebbe dovuta diventare in pochi mesi una città da popolare con i suoi robotaxi.
In effetti, Austin negli ultimi anni è diventata un grande città-laboratorio per le auto autonome. Il Texas ha un sistema normativo assai permissivo e Austin è piena di strade larghe, dritte, non troppo trafficate e in buono stato. Sulla carta, il contesto ideale per testare i veicoli Tesla che si guidano da soli.
Dopo aver collezionato problemi con l’autopilot applicato alle Tesla private, Musk ha deciso di lanciare lì il suo programma di robotaxi. Il miliardario ha spesso parlato di un futuro prossimo pieno di servizi auto che dovrebbero trasportare passeggeri senza conducente, affidandosi a un sistema chiamato FSD, il full self-driving.
Il punto è che questo sistema non è veramente autonomo. Si tratta in realtà di una guida assistita avanzata, che richiede comunque la presenza di un operatore umano pronto a intervenire.
Il primo giorno di test è avvenuto il primo luglio del 2025. E le cose non sono andate benissimo. La Tesla ha infatti registrato tre incidenti in appena 7.000 miglia di percorso (poco più di 11.000 chilometri). Waymo di Google, il concorrente diretto della Tesla, con i suoi ultimi test ha messo insieme sessanta incidenti di lieve entità in 50 milioni di miglia.
Matematicamente Musk deve quindi avere a che fare con una fallibilità decine di volte superiore a quella di Waymo. Secondo quanto trapelato, durante i test di Austin, due dei tre incidenti sono stati causati da altre auto che hanno tamponato la Model Y con autopilot di Tesla.
Poi c’è stato il terzo incidente, il più preoccupante. In questo caso il robotaxi ha colpito un oggetto fermo, che avrebbe dovuto simboleggiare un pedone, provocando dei danni compatibili con una lieve ferita.
E non è tutto. C’è pure un quarto incidente. In un parcheggio, la Tesla ha combinato qualche guaio. Ma non sappiamo quale. Dato che l’azienda di Musk non ha voluto rivelare ufficialmente cosa può essere accaduto. A questo punto, il mercato sembra aver già bocciato i taxi autonomi di Musk.
Tesla, a differenza di altri sviluppatori di veicoli autonomi, non usa lidar né radar. Basa la sua guida autonoma solo su telecamere monoculari. I concorrenti sono molto più avanti, come dimostrano per esempio le esperienze di Zoox (Amazon), Waymo, Baidu e Grab.
This post was published on 27 Settembre 2025 6:59
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