Pagare la TARI non è mai un piacere. Ma evitando la fila alle Poste, la tassa sui rifiuti diventa di certo un po’ meno pesante.
La TARI si può pagare anche da casa. Non c’è nulla di complicato. E imparando a gestire il pagamento online è possibile evitare code e, soprattutto, perdite di tempo. In molte città italiane sono già partiti gli avvisi di pagamento.
La tassa sui rifiuti è un tributo comunale. Introdotto nel 2014 con la Legge n. 147/2013, serve a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani. Questo tributo va versato da tutti coloro che occupano un suolo. Quindi da proprietari, affittuari o usufruttuari di un immobile, sia per uso domestico che non domestico.
Ovviamente, la scadenza per il pagamento della TARI 2025 varia da Comune a Comune, ma in generale segue uno schema predefinito. Quando la tassa sui rifiuti è in tre rate, le scadente sono il 30 giugno, il 30 settembre e il 31 dicembre.
Con due rate, i pagamenti vanno fatto il 30 settembre e poi il 16 dicembre. Quando si paga in un’unica soluzione, la scadenza ultima arriva o a fine giugno o a settembre, di solito il 30 del mese.
E quasi ovunque ormai possibile pagare anche tramite il sistema pagoPA. Se il proprio Comune è aperto a questa soluzione, il contribuente troverà un codice QR o un codice identificativo sull’avviso di pagamento. A quel punto basterà accedere al sito del Comune o all’app IO ed effettuare il pagamento.
E se il Comune non si è ancora aggiornato con il sistema pagoPA? In quei casi, succede spesso che Comuni mandino ai contribuenti un modello F24 precompilato. A quel punto è possibile pagare senza uscire di casa sul sito dell’Agenzia delle Entrate o tramite il proprio home banking.
Il modo più comodo è quello che passa dal pagamento con l’app IO. Quando il proprio Comune è abilitato, il contribuente può ricevere l’avviso direttamente sull’app. Quindi può pagare la TARI con carta o conto collegato.
Alcuni Comuni prevedono dei bonus specifici per la TARI dedicati a famiglie in difficoltà. Ci sono poi esenzioni parziali o riduzioni per chi produce meno rifiuti. E in molti casi valgono le esenzioni per immobili non utilizzati.
Le commissioni Affari costituzionali e Lavoro della Camera hanno approvato nell’aprile scorso un emendamento per permettere ai Comuni di approvare i piani finanziari del servizio rifiuti, le tariffe e i regolamenti TARI fino al 30 giugno. Ecco perché i termini di pagamento possono essere stati spostati a settembre in molti Comuni.
This post was published on 12 Agosto 2025 19:53
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