7 videogiochi con scene erotiche senza censura

Se c’è ancora un tabù duro a morire nei videogiochi è il sesso, ancora ritenuto troppo scabroso da mostrare in prodotti che, in teoria, potrebbero finire nelle mani di ragazzini. I videogiochi ormai sono, nella maggior parte dei casi, opere per adulti che mettono in scena storie mature, pertanto è difficile comprendere i motivi per cui il sesso sia considerato ancora un argomento censurabile. Va detto, tuttavia, che le cose stanno iniziando a cambiare perché il videogioco finalmente ha preso il posto che gli spetta, a fianco delle altre rappresentazioni artistiche.

Se dunque una scultura può mettere in mostra le nudità del corpo, un quadro può rappresentare il sesso nelle sue forme più inebrianti, la letteratura è in grado di raccontare l’amplesso con parole sempre nuove e il cinema ha da decenni carta bianca nel proporre in modo esplicito l’atto sessuale, anche il videogioco ha tutte le carte in regola per fare lo stesso.

Il sesso, che sia fatto per riproduzione o per puro piacere, è naturale, fa parte della vita di tutti gli esseri viventi, quindi, il videogioco, che ormai è diventato un medium maturo e alla portata di tutti, è giusto che possa rappresentarlo senza creare scandali. Negli ultimi anni, è cresciuto tantissimo il numero di videogiochi in cui il giocatore può, attivamente o passivamente, relazionarsi con altri personaggi attraverso le romance e assistere a scene di sesso. In questo articolo, ne andiamo ad analizzare sette.

God of War

2005, sesta generazione di console, un’epoca in cui il videogioco ha espresso un enorme potenziale, ma era ancora visto come un passatempo per ragazzini, nonostante uscissero frequentemente titoli che dimostravano il contrario. Per questo motivo, il primo God of War è stato molto importante per la crescita del medium grazie a una scena la cui introduzione, in un titolo dell’epoca, sembrava impensabile.

Due giovani donzelle amoreggiano tra loro in un letto, Kratos non perde l’occasione e si unisce. La scena non era proprio esplicita, anzi, era strutturata in modo “giocoso”, infatti il giocatore era chiamato a completare un minigame a base di QTE con una visuale che non mostrava alcunché, mentre dei gemiti facevano intuire cosa stesse accadendo.

Anche in altri capitoli di God of War sono state inserite scene di sesso, ad esempio, quella con protagonista Afrodite in God of War 3. Nessuna di queste è veramente esplicita, ma aiutano a capire come la serie abbia sempre affrontato la tematica sessuale con naturalezza, essendo inoltre coerente con la storia e la mitologia greca.

The Witcher 3

Geralt di Rivia è uno strigo, un cacciatore di mostri, un abile guerriero, ma è anche un latin lover. Durante tutta l’esperienza, il giocatore può, portando a termine specifiche missioni e completando particolari obiettivi, fare sesso con svariati personaggi del gioco. Le scene non sono interattive, ma sono abbastanza chiare e mettono in mostra le nudità femminili attraverso un sensuale gioco di transizioni.

Geralt può avere romance con Triss e Yennefer, ma anche con personaggi femminili secondari come Keira Metz, Jutta e Sasha. La rappresentazione del sesso in The Witcher non è fine a se stessa, ha un ruolo importante nell’immergere il giocatore in un contesto che cerca di essere il più realistico e coerente possibile, all’interno di un universo fantasy con una componente ruolistica che è il vero punto di forza di tutta l’esperienza.

D’altronde, quello di CD Projekt Red è sì un mondo popolato da creature mitiche, ma racconta anche una storia di uomini e donne che lottano per il loro destino. Il sesso è una naturale evoluzione delle loro storie.

GTA V

GTA ha messo in mostra il sesso fin dall’avvento dei capitoli in tre dimensioni, basti pensare alle classiche scene in auto in compagnia di prostitute. In quei casi, non c’era nulla di esplicito, solo un’automobile ondeggiante a far intendere che nell’abitacolo stessero succedendo cose, ma, come abbiamo spiegato nel paragrafo di God of War, per l’epoca non era comunque poco. D’altronde, il contesto narrativo e scenico di GTA si presta benissimo alla possibilità di rappresentare il sesso.

Nel quinto capitolo della serie, il sesso si è fatto ancora più esplicito con questo che viene messo al centro di alcune missioni, ad esempio quella in cui, vestiti i panni di un paparazzo, il giocatore immortala Poppy Mitchell, un’attrice di commedie romantiche, mentre ha un rapporto anale con un ragazzo, e quella che vede protagonista Trevor impegnato in un amplesso selvaggio con Ashley Butler, personaggio presente anche in The Lost and Damned.

Cyberpunk 2077

Night City non si ferma mai, è una città multiculturale, transumana, piena di contraddizioni, dove ognuno può sognare di diventare una leggenda, come Adam Smasher, se prima non viene disintegrato dalla MaxTac. In una città così viva, non possono mancare momenti romantici o di pura passione, soprattutto se a crearla è CD Projekt Red che, come abbiamo visto precedentemente con The Witcher, inserisce sempre nelle proprie opere la possibilità di svagarsi tra le lenzuola.

In Cyberpunk 2077, il giocatore può avviare una romance con molteplici personaggi sia maschili sia femminili che, con le giuste condizioni, può poi sfociare in una notte di passione. Altrimenti ci sono sempre i joytoy (anche se ce ne sono solo due in tutta la città), sex workers pronti, con il giusto compenso, a intrattenerci.

Menzione d’onore per l’editor, tra i più accurati in assoluto. È possibile scegleire anche le dimensioni del seno e delle parti intime.

Wolfenstein: The New Order/The New Colossus

In entrambi i capitoli principali della nuova serie di Wolfenstein ci sono delle scene di sesso. In The New Order ce ne sono due con protagonisti William Joseph Blazkowicz e Anya, una si svolge sul treno, dopo il pericoloso incontro tra la spia americana e frau Engel, mentre l’altra ha luogo nel quartier generale della Resistenza. La prima presenta una ripresa “ovattata”, a sottolineare la magia di un momento ricco di sentimento. La seconda, invece, ha una notevole carica erotica.

In The New Colossus, la scena di sesso è quasi un inno alla multiculturalità e al disprezzo di ogni discriminazione. Infatti, a divertirsi nel quartier generale della Resistenza sono Bombate e Sigrun Engel, la figlia di frau Engel, antagonista della serie.

The Last of Us: Parte II

Se c’è una serie che ha aiutato il videogioco a farsi prendere terribilmente sul serio, questa è senza dubbio The Last of Us. Il gioco di Naughty Dog non lesina sulle emozioni forti, che siano positive o negative. La rappresentazione della violenza in TLOU è tra le più emotivamente disturbanti, i rapporti umani vengono presentati in modo realistico, tanto da suscitare nel giocatore emozioni come l’empatia e il disprezzo nei confronti dei personaggi.

In un contesto verosimile e maturo come quello di TLOU, non potevano di certo mancare le scene di sesso. Nel secondo capitolo, in particolare, possiamo assistere alle varie fasi della storia d’amore tra Ellie e Dina; la scena del bacio durante il ballo ci trasmette in modo tangibile i loro sentimenti, ma c’è spazio anche per l’erotismo più spinto, espresso nella scena di sesso, nella piccola serra di marijuana di Eugene.

Ma dove l’erotismo di TLOU: Parte II si fa esplicito è nell’incontro quasi selvaggio tra altri due personaggi molto importanti per la narrativa del gioco: Abby e Owen. Qui sembra quasi che tutta la frustrazione, la rabbia e l’impotenza per una situazione che si fa sempre più complicata si fondano in un impeto erotico.

Immortality

Cos’è Immortality? Un videogioco, un film, è pura sperimentazione narrativa? Una risposta univoca non c’è, l’unica cosa certa è che Immortality è una delle opere più incredibili di quest’anno e probabilmente il miglior prodotto del suo genere, se di genere si può parlare (leggi qui la recensione). L’ultima opera di Sam Barlow è stuzzicante, misteriosa, scabrosa e matura, sì, è bene ripetere spesso questo termine. La maturità del medium deve essere sempre sottolineata perché è grazie ad essa che sempre più videogiochi possono tentare strade che prima si temeva di battere.

Immortality propone tantissime clip provenienti da tre film fittizi di un’attrice che esiste solo per necessità narrative dell’opera, Marissa Marcel, interpretata da Manon Gage. Lei è sparita, della sua carriera rimangono solo filmati delle sue pellicole mai distribuite: Ambrosio, una storia di intrighi e passione ambientata in un monastero spagnolo, Minsky, un poliziesco sulla falsariga di Basic Instinct, mentre Two of Everything è un thriller di scarso valore artistico.

Tutti e tre i film, però, hanno una cosa in comune: una fortissima carica erotica. Un notevole numero di scene ritrovate mostrano sesso esplicito, come è giusto che sia, visto che Immortality non vuole solo usare il cinema come strumento, ma essere esso stesso un’opera credibile. D’altronde, basta togliere una lettera al titolo Immortality per trasformarlo in Immorality.


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