Che lavoro ci rimarrà da fare da qui ai prossimi 5 anni? Entro il 2030 queste posizioni spariranno. Gli esseri umani saranno tutti eliminati.
Il nostro futuro sarà molto probabilmente sempre più un compromesso tra le attività che rimarranno per gli esseri umani e quelle che invece verranno, come si dice in questi casi, automatizzate. Un termine simpatico per dire che si perderanno posti di lavoro perché le società decideranno di eliminare operai e impiegati e sostituirli con robot addestrati con intelligenza artificiale.
Noi continuiamo sempre, come ogni volta che leggiamo di questi annunci, a domandarci con che soldi pagheremo i prodotti che queste nuove ed efficientissime linee di produzione metteranno sugli scaffali, se non avremo modo di lavorare.
Nel frattempo, però, sembra che la corsa non sia tanto a dare risposte al genere umano quanto a far vedere di essere in grado di produrre i robot migliori rispetto alla concorrenza. Ed ecco allora un nuovo annuncio secondo il quale l’automazione crescerà al punto tale che entro i prossimi cinque anni spariranno altri milioni di posti di lavoro.
Robot al posto delle persone: cosa succederà tra non molto
Il processo di automazione nell’industria è un processo che risale alla prima rivoluzione industriale. E di certo non si tratta di essere ancorati al passato quando diciamo che la tecnologia dovrebbe essere pensata per migliorare la vita dei lavoratori ma non per eliminarli del tutto.

Secondo il piano presentato da Xiaomi, nelle sue fabbriche arriveranno eserciti di robot umanoidi che, grazie all’intelligenza artificiale, saranno in grado di lavorare più velocemente e con un errore minore rispetto alle controparti umane.
Nella visione del colosso cinese, che ovviamente rispecchia quella che è la volontà nazionale del Paese, gli esseri umani verranno affrancati dal lavoro manuale e fisico per essere dirottati verso compiti più creativi e di livello decisionale.
Secondo le ultime dichiarazioni del CEO della società, Lei Jun, ci sarà poi una richiesta e una implementazione massiccia di robot umanoidi anche al di fuori delle fabbriche.
L’altro grande ambito sarà quello dei robot domestici. Sarà necessario un miglioramento nelle performance, dato l’ambiente imprevedibile in cui questi robot si troveranno a operare, un ambiente estremamente più imprevedibile di quella che può essere una catena di montaggio.
Gli esempi che vengono fatti riguardo i benefici all’interno delle linee di produzione sono legati al tempo che viene ridotto.
Per esempio, può essere eseguita una scansione ai raggi X delle vetture assemblate in due secondi, eliminando la necessità di un controllo umano, e alla minore presenza di errori dovuto al fatto che le macchine sono utili in quei compiti che sono altamente ripetitivi ed estremamente legati alla precisione.
Interessante il modo in cui il CEO di Xiaomi ha verbalmente spronato anche lo stesso governo cinese ad abbandonare i vecchi modi di lavorare e a investire in modo massiccio ovviamente nelle strutture smart per una crescita a lungo termine.
Quanto questi algoritmi riusciranno a creare un equilibrio tra la proverbiale ingordigia dei venditori e i budget familiari sempre più ristretti sarà la vera sfida del domani.
